Un anno e mezzo di distanza, stessa scena con, purtroppo, ancora più vittime e devastazione. Per la comunità marchigiana la tragedia di Genova ha riportato alla mente quello che accadde il 9 marzo 2017 con il crollo del viadotto “167” lungo l’autostrada A14 nel tratto Loreto-Ancona a cavallo dei territori comunali di Camerano e Castelfidardo. Contro il manufatto a terra persero la vita i coniugi Emidio e Antonella Diomede di Colli del Tronto che stavano viaggiando verso il capoluogo dorico. Sul viadotto erano in corso importanti lavori legati all’ampliamento dopo la realizzazione della terza corsia.
A cadere, nell’occasione, sarebbe stato un sostegno provvisorio istallato sul cavalcavia per fortuna chiuso al transito nella parte superiore. L’A14 fu immediatamente chiusa al traffico in entrambi i sensi marcia e iniziarono le indagini per capire le responsabilità da parte delle varie ditte impiegate nel cantiere per conto della società concessionaria della tratta autostradale. Alla fine, la Procura dorica iscrisse nel registro degli indagati oltre 40 persone anche se la verità non sembra ancora vicina. A Genova, purtroppo, stesse scene con decine di vittime e devastazione in uno degli snodi viari più importanti e pericolosi d’Italia. Con il ponte “Morandi” da anni osservato speciale fino al crollo di martedì. Così come il cavalcavia “167” crollato durante lavori di ampliamento fatte, incredibilmente, ad autostrada aperta spezzando così senza un motivo le vite di Emidio e Antonella.
rp
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