Pescara del Tronto
di Luca Capponi
Due anni possono passare veloci, in un battito di ciglia. Oppure, al contrario, procedere lentamente. Come un pachiderma malato. Come una via crucis claudicante che va di stazione in stazione. E che a volte sembra non finire mai. Sarà che al 24 agosto del 2016, in molti, troppi, sono rimasti attaccati come a una catena impossibile da spezzare. Una catena di acciaio inossidabile che impedisce ogni movimento, ogni rinascita, ogni anelito. Senza nessuno in grado di spezzarla una volta per tutte, quella catena.
Il centro storico di Arquata
E se qualcosa in tal senso è stato possibile fare è soprattutto perché di inossidabile, oltre a quel devastante legame, c’è la volontà dei terremotati, la loro forza d’animo, l’attaccamento alle radici che non viene meno, neanche se minacciato da una tragedia del genere. Di cui, almeno nel giorno del ricordo, non sembra necessario stare a riproporre le cifre, i dati, i bilanci, gli annunci vuoti. Solo il numero dei morti. Perché di quello, alla fine, si tratta, senza troppi giri. Di gente che se ne è andata e non tornerà più. Ognuno coi suoi, stretti all’anima. Persone, su tutto.
E poi paesi, case, rue, ricordi. Tutto andato. Senza ritorno. Solo il 24 agosto, tra pochi giorni, tornerà. Per la seconda volta. E tutto sembra voler dire ciò che oggi vale più di sempre: «Lasciateci per un po’ soli col nostro dolore».
Nel Piceno che non è più lo stesso, il battito ferito è quello di Arquata del Tronto. E lì che gli occhi e il sentire saranno puntati nel giorno della commemorazione; l’associazione onlus “Pescara del Tronto 24/08/2016”, in collaborazione con il Comune di Arquata, le comunità parrocchiali, la Diocesi di Ascoli e il Comune di Acquasanta Terme, ha dato vita all’iniziativa che si svolgerà nella notte tra giovedì e venerdì. Il titolo, “E guarderemo ancora le stelle brillare in una notte di agosto”, non può non augurare speranza e fiducia. Il ritrovo è previsto per la mezzanotte a Trisungo, davanti al “Blue Bar”. Da lì la navetta trasporterà i partecipanti a Pescara del Tronto. All’una e mezza partirà la fiaccolata fino al parco giochi dove furono deposte le salme estratte dalle macerie. Alle 2,30 il vescovo Giovanni D’Ercole presiederà la celebrazione della messa, e alle 3,36, ora della prima scossa, ci sarà il suono del silenzio e la lettura dei nomi delle vittime scandita dai rintocchi della campana. Nel pomeriggio di venerdì 24 agosto, alle 18,30, verrà celebrata la messa al villaggio delle casette Sae di Pescara.
Qui, i morti furono 53. In totale, nel centro Italia, perirono in 299.
E da dentro il cuore ferito, almeno da qui, c’è la certezza che nessuno li dimenticherà mai.
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