I poliziotti con la droga, i soldi e le armi sequestrati
di Andrea Ferretti
Detenzione e spaccio di spaccio di sostanze stupefacenti, possesso di armi clandestine, documenti falsi. Per questi gravi reati è stato arrestato a San Benedetto un uomo di 43 anni di origine tunisina. A fargli scattare le manette ai polsi ci hanno pensato i poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Ascoli e i colleghi del Commissariato di San Benedetto. Tutto è nato dopo un cosiddetto “attenzionamento” da parte della Polizia nei confronti di una casa colonica situata nella periferia della città, lungo la strada che conduce ad Acquaviva Picena. Quella casa da tempo era meta di numerosi ragazzi che si recavano lì per acquistare eroina.
La Polizia ha allora predisposto un servizio di appostamento, poi quando sono stati certi di poter entrare in azione e cogliere l’uomo con le mani nel sacco, è scattato il blitz. Hanno bloccato il 43enne, che ha diversi precedenti di Polizia ed è anche risultato irregolare sul territorio nazionale, e quindi hanno perquisito l’abitazione e controllato un boschetto dove l’uomo si addentrava più volte al giorno. Nascosti nella vegetazione, infatti, sono saltati fuori due vasetti in vetro contenenti eroina di ottima qualità. Dosi già pronte per essere vendute al dettaglio, 31 involucri termosaldati per un importo di circa 3.000 euro. Più altra eroina ancora da “tagliare” e confezionare. La… caccia al tesoro della Polizia è continuata nel boschetto dove hanno rinvenuto anche un sacchetto di nylon contenente una pistola calibro 22 con caricatore e proiettili.
L’arma aveva le matricole identificative asportate addirittura con delle micro forature dove compaiono i numeri seriali. Non è finita. I poliziotti sono entrati in possesso anche di due documenti falsificati, e abilitati per l’espatrio, con la foto di un noto pluripregiudicato che gravita sul litorale piceno e fermano, ma con generalità ovviamente diverse. Dulcis in fundo, anche un machete delle dimensioni di oltre quaranta centimetri. L’uomo è stato ammanettato e portato nel carcere ascolano del Marino dove ora è a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli, Cinzia Piccioni.
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