Il sindaco Guido Castelli e il governatore delle Marche Luca Cerisciol
Il sindaco Guido Castelli (Foto Vagnoni)
«Tutto questo non fa bene ai rapporti tra famiglia e scuola (sempre più spesso inquinati da sfiducia o antagonismo) e soprattutto impedisce alla scuola di essere ciò che dovrebbe. E cioè non un luogo di semplice trasmissione di informazioni ma uno spazio di crescita, per i ragazzi ma anche per gli insegnanti. Il secondo luogo di crescita dopo la famiglia. Un luogo in cui imparare a confrontarsi con adulti che non sono familiari, insegnanti alle prime armi o prossimi alla pensione. Uno spazio in cui mettersi alla prova, rischiare e anche sbagliare, di quegli sbagli che servono per capire quale è la strada giusta. Per imparare a conoscersi, a stimarsi e ad avere in se stessi una fiducia nutrita di esperienza. Sono sogni, utopie nutrite di facile retorica populista? No, questa è la scuola come deve essere, se vogliamo che da essa venga fuori una vera buona società. È la scuola in cui credeva per cui ha dato la vita, da martire un sacerdote come Padre Pino Puglisi. È la società in cui credevano, per cui hanno dato la vita, da martiri giudici come Rosario Livatino, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino. Nomi di chi ha lottato contro la mafia sapendo bene che per sconfiggere la cultura mafiosa l’arma più efficace è toglierle il consenso, soprattutto tra i giovani e i bambini. Noi tutti siamo chiamati a imitare questi eroi di tutti i giorni, nella loro vita ordinaria, nel lavoro ben preparato (anche nei dettagli noiosi), nell’evitare le scorciatoie, le chiacchiere, le lagne inutili. Pagando il biglietto, non copiando i compiti, piccole cose che però aiutano a crescere davvero, che si abbiano dieci, diciotto, ventotto o sessant’anni. Perché c’è sempre spazio per andare più in là, per imparare qualcosa di nuovo, per scoprire come guardare con occhi nuovi il panorama che c’è fuori dalle nostre finestre e le buone cose che abbiamo sempre sotto il naso, nelle nostre case, nelle strade e nelle piazze della città, nelle nostre scuole. Buon anno scolastico e buon cammino, nel viaggio della scuola e in quello della vita che verrà».
Luca Ceriscioli, governatore delle Marche
LE PAROLE DI LUCA CERISCIOLI – «Siamo alla partenza di una nuova avventura scolastica per tanti bambini e ragazzi. Molti entreranno in plessi scolastici nuovi, altri in quelli che già conoscono e frequentato. L’augurio è che tutti lo facciano con lo slancio e l’entusiasmo che sanno mostrare nei passaggi più importanti della loro vita e della loro giovinezza. La scuola è un momento importantissimo di crescita personale e dell’intera comunità. Rivolgo un grandissimo in bocca al lupo ai ragazzi, perché possano trovare amici nuovi se vanno in una nuova classe e gli amici di sempre se frequentano la stessa scuola. Sono sicuro che troveranno quel bellissimo ambiente fatto di insegnanti, di personale tecnico e ausiliario, di ragazzi e genitori che, insieme, contribuiscono a far crescere la scuola marchigiana».
Loretta Bravi, assessore regionale all’Istruzione
LE PAROLE DI LORETTA BRAVI – «L’avvio dell’anno scolastico è un momento significativo per i nostri ragazzi: è il ri-inizio di una relazione umana, didattica e formativa quotidiana, dentro un progetto mirato alla crescita della persona. La scuola resta il luogo privilegiato per coltivare il dialogo, i legami affettivi, l’inclusione: qui i giovani hanno la possibilità guidata di acquisire un solido metodo di approccio al sapere e alla conoscenza. Per questi stessi motivi la scuola è attualmente, soprattutto, il luogo di rinascita di intere comunità marchigiane che hanno faticosamente avviato la ricostruzione post-sisma. Come Regione abbiamo investito sull’orientamento per i giovani della scuola secondaria inferiore e superiore e quest’anno lo faremo promuovendo anche incontri sul territorio per favorire la conoscenza delle diverse realtà lavorative e delle opportunità di mobilità europea. Grande attenzione è stata data anche all’alta formazione al fine di sostenere il passaggio dalle superiori e dalle Università al mondo della ricerca e del lavoro. L’augurio è rivolto a studenti, genitori, dirigenti scolastici, personale Ata e in particolare agli insegnanti di entrare in classe con uno sguardo attento e pronto a valorizzare e accompagnare il percorso di quel capitale umano che è una preziosità in attesa della sua maturazione».
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