Chi ben comincia, anche se in ritardo, è a metà dell’opera. O almeno c’è da sperarlo. Finalmente, però, una parte della vegetazione che da tempo “addobbava” i muri del Lungo Castellano, tra la scuola “D’Azeglio” e il cinema “Piceno”, è stata rimossa. Giusto in tempo per evitare che arrivasse fino al camminamento pedonale. Restano, ora, gli altri “addobbi” situati sui muri di pietra a ridosso del ponte di Porta Cartara. Vegetazione, erbacce, piante spontanee che spuntano dai muri e col passare dei mesi…proliferano.
E’ la natura, per carità, niente di strano. Non si può fare lo stesso discorso invece per gli orrendi (ex?) cartelli pubblicitari di lamiera che, dopo anni e anni, divelti e arrugginiti, sono ancora lì a…lavorare. Sì, perché dopo tante promesse di rimozione e dopo essere stati rimpiazzati dai “colleghi” più nuovi situati sul lato opposto, è stato chiesto loro lo “straordinario”; lavoro ben oltre la pensione, nonostante qualcuno sia lì lì per cedere. Ma niente, il Comune ce li lascia (ed evidentemente ci monetizza) e gli attacchini non si fanno scrupoli a usarli per affiggere pubblicità o manifesti mortuari. Un vero pugno in un occhio al decoro.
Metà dell’opera è stata fatta, si diceva. Per l’altra metà, occorre dunque attendere la pensione. O che qualche cartello cada…sul lavoro, eliminandosi da sé.
Lu. Ca.
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