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Caso Whirlpool, i sindaci piceni
a Roma per il Tavolo con Di Maio

COMUNANZA -Scatta la mobilitazione degli amministratori locali in vista del summit al Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza del Ministro, dell'azienda e dei sindacati
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I sindaci schierati a difesa della Whirlpool di Comunanza

di Maria Nerina Galiè

E’ confermato. Andranno tutti a Roma il 3 ottobre i 20 sindaci che nel maggio scorso avevano sottoscritto l’intento di “mettersi per largo e per lungo” al fine di scongiurare la riduzione dello stabilimento Whirlpool di Comunanza. «La crisi della Whirpool è la crisi dell’entroterra piceno e di quello fermano», aveva detto il sindaco di Comunanza Alvaro Cesaroni, ai colleghi dell’area interessata il cui impegno, tra le altre cose, prevedeva la presenza ai tavoli di trattativa. E così avverrà. Al decisivo incontro, alla presenza del ministro Luigi Di Maio, l’amministratore delegato dell’azienda Davide Castiglioni, i sindacati e la Regione Marche, parteciperanno i primi cittadini con tanto di fascia tricolore. Si sono organizzati per andare insieme, con un pullman, e intendono prendere la parola. Se non tutti, almeno una delegazione. Il sindaco Cesaroni vorrà esporre le ragioni per le quali penalizzare il sito produttivo piceno sarebbe devastante per l’intero territorio, in particolare in questo momento in cui si sta cercando, faticosamente, di risollevarsi dai danni del sisma. Non solo. I sindaci piceni e fermani si stanno attivando per ottenere un incontro con Di Maio anche prima del tavolo nazionale, che è in calendario per le 15.  

Il piano industriale 2019-2021, se non sarà modificato, prevede la perdita per lo stabilimento di Comunanza della produzione della lavatrice top di gamma e con essa circa il 25 % dei volumi. Saranno 131 le persone in esubero da gennaio, 99 tra tre anni se però tutto andrà secondo le aspettative dei vertici dell’azienda. “Una mazzata” per l’economia locale. Già nel 2015, prima del terremoto, il plant di Villa Pera aveva subito riduzioni di personale. Se ne contavano 595 di cui 120 destinati a lasciare il posto, chi per raggiunti limiti di anzianità altri con incentivi al prepensionamento. Dei 475, previsti per dicembre 2018, si sapeva che altri 65 lavoratori erano ancora in esubero. Ma con la speranza di reintegro, sostenuta da piano industriale (2015-2018), il primo da quando il colosso americano aveva sostituito la famiglia Merloni nella proprietà, e che doveva essere di “accomodamento” in vista di un rilancio. Le previsioni di mercato non hanno invece centrato l’obiettivo ed il personale in esubero è più che raddoppiato poiché la produzione è destinata a scendere ulteriormente. L’obiettivo dei sindacalisti il 3 ottobre, ora ufficialmente sostenuti anche dai sindaci, è quello di chiedere una radicale modifica al piano per il prossimo triennio.  

L’accordo, stipulato a maggio nella sala consiliare di Comunanza, così recitava: «I sindaci decidono di chiedere la presenza di una rappresentanza ad ogni tavolo di trattativa per portare le istanze di un territorio a forte rischio di spopolamento. Si coordineranno da oggi in avanti per ulteriori iniziative atte a scongiurare il ridimensionamento dello stabilimento Whirlpool di Comunanza e del suo indotto. Si attiveranno altresì per tornare a coprire l’intera capacità produttiva. Sin da ora gli stessi sindaci dichiarano la loro disponibilità all’azienda per qualsiasi sostegno volto al rilancio del sito produttivo di Comunanza». La firma è stata apposta da Alvaro Cesaroni, Adolfo Marinangeli sindaco di Amandola, Giuseppe Amici di Palmiano, Augusto Curti di Force, Fabio Polini di Castignano, Onorato Corbelli di Montemonaco, Sergio Fabiani di Montegallo, Francesco Leoni di Roccafluvione, Giovanni Borraccini di Rotella, Antonio Del Duca di Montedinove, Domenico Ciaffaroni di Montefortino, Adamo Rossi di Montefalcone Appennino, Marino Screpanti di Montelparo, Fabrizio Vergari di Santa Vittoria in Matenano,  Marco Rotoni di Servigliano, l’assessore Gianni Lanciotti di Altidona, Massimiliano Eusebi consigliere di  Montalto delle Marche, Tonino Severini vicesindaco di Smerillo,  Marianna Perotti vicesindaco di Venarotta e il consigliere provinciale Alberto Antognozzi. In seguito se ne sono aggiunti altri, tra cui il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli. 

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