«Per l’attuale governo il terremoto è un contenitore dove scippare risorse: sono stati tolti i 300 milioni di euro stanziati dal governo Gentiloni alla struttura commissariale. Le risorse servivano ad intervenire sui dissesti idrogeologici delle comunità colpite dal sisma: senza tali interventi non potrà esserci alcuna ricostruzione». Sono le parole del sindaco di Force Augusto Curti, che come molti altri suoi colleghi dei comuni colpiti dal sisma lamenta lo stato delle cose nel cratere piceno. «Nell’ordinanza numero 64 -precisa- si approva solo una parte degli interventi del piano dissesti già deliberato dal Comitato Istituzionale nella primavera scorsa: l’attuale governo ha preferito dirottare le risorse per i dissesti idrogeologici, già stanziate, verso altre destinazioni. A questo si aggiunge la totale indifferenza per i 700 dipendenti assunti nei comuni sui quali il governo sembra non sapere che pesci prendere: se non verranno stanziate subito le risorse necessarie per la proroga dei contratti del personale sisma, dal primo gennaio i nostri comuni potranno restare anche chiusi: tutti gli sforzi fatti fino ad ora saranno vanificati. In qualità di sindaci abbiamo scritto una nota al governo, ma non siamo stati degnati neanche di una risposta».
Da questo, l’amara considerazione generale: «Il terremoto del centro Italia non esiste. -conclude Curti- Basti pensare che dal suo insediamento ad oggi non c’è stato un incontro operativo tra un rappresentante del governo e i sindaci del cratere per affrontare le problematiche. Probabilmente le telecamere sono più importanti. Voglio ricordare, però, che questo non è il Grande Fratello. Dalla stampa apprendo inoltre che neanche i presidenti delle quattro regioni colpite dal sisma sono mai stati convocati. Siamo all’immobilismo totale e il mio appello è rivolto a tutti i nostri rappresentanti a Roma, senza distinzione di appartenenza politica perché non ci si divide su temi come il terremoto, “se ci siete, battete un colpo”».
Lu. Ca.
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