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Il progetto c’è, la data pure: 2021
La grotta sudatoria rinasce
Struttura d’avanguardia dopo l’oblio
(Foto e video)

ACQUASANTA TERME - Presentato all'Hotel Italia il progetto preliminare per il rilancio dello spettacolare sito chiuso da decenni. I 6 milioni di euro verranno utilizzati per ristabilire quanto c'era prima ed ampliare la superficie. Una giornata storica non solo per la comunità acquasantana. Opportunità di crescita e lavoro. Il sindaco Stangoni: «Siamo ai nastri di partenza, finalmente ci riappropriamo della nostra identità. Il sisma non ci ha fermato»
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Un estratto della presentazione della riqualificazione della piscina di Acquasanta

di Luca Capponi 

(foto e video di Andrea Vagnoni)

Sul nastro di partenza c’è una data, evocata per anni, oggi pronta a divenire reale. E’ lo stesso sindaco Sante Stangoni a renderla nota: giugno 2021. Questo il traguardo che tutti qui sognano, il termine entro cui la piscina termale e la grotta sudatoria di Acquasanta, dopo decenni di abbandono, potrebbero tornare fruibili dopo l’opera riqualificazione. «Anche fosse settembre o dicembre 2021 poco importa, ora dobbiamo partire perché siamo vicini a quello che può rappresentare un momento fondamentale per tutti e che non esito a definire “impresa”, ora conta restituire il bene al territorio, e con esso tutte le prospettive che può fornire, tra lavoro e turismo» ribadisce Stangoni.

La sala dell’Hotel Italia gremita

“Giornata storica”, non a caso, l’hanno definita tutti coloro che nel pomeriggio di mercoledì 3 ottobre hanno riempito la hall dell’Hotel Italia per assistere alla presentazione del progetto preliminare di restyling del sito; oltre al primo cittadino c’erano il vice Luigi Capriotti, l’assessore alla cultura Elisa Ionni, il vicepresidente della Regione Anna Casini, l’ingegner Cesare Spuri, direttore dell’ufficio speciale per la ricostruzione. E poi ancora assessori, consiglieri, autorità, residenti, persone coi capelli bianchi che quella piscina l’hanno vissuta in lungo e in largo e adesso sperano concretamente di poterci tornare. Nessuno è voluto mancare. Fondamentale e applaudita anche la presenza del presidente regionale del Fai Alessandra Stipa e di Giuseppe Parlamenti, i due principali attori che hanno contribuito affinché il complesso, con le 9mila firme della campagna “I luoghi del cuore”, salisse alla ribalta nazionale. Da lì, i 3 milioni di euro stanziati dalla Regione. Poi, subito dopo il terremoto, gli altri 3 arrivati dagli sms solidali del 45500, donati dagli italiani per il rilancio del cratere.

 

Luigi Capriotti ed Elisa Ionni

«Devo dare atto a Stangoni e a tutta la sua giunta di non essersi mai persi d’animo, nemmeno dopo la mazzata del terremoto. Loro, come tutti gli attori impegnati in questa missione, sono stati decisivi. -aggiunge la Casini- Per quanto ci riguarda, sia io che il presidente Luca Ceriscioli ci abbiamo sempre creduto, riaprire la grotta e la piscina è sempre stata una priorità e adesso non possiamo non condividere la gioia che provano tutti».
Ed in effetti l’atmosfera all’Hotel Italia, dove a fare gli onori c’era la proprietà rappresentata da Pier Francesco Ferranti, è di quelle da ricordare. Non tanto per quanto nascerà a pochi metri di distanza, dove l’ampliamento porterà ad avere, tra l’altro, un centro benessere con ristorante in terrazza panoramica, una piscina interna con idromassaggi ed una esterna, un centro fitness e benessere, uffici e verde attrezzato (clicca per leggere il progetto), quanto per la “liberazione” di riappropriarsi, dopo decenni, dell’identità di tutta una comunità che potrà fungere da traino anche per i comuni vicini. Come ha infatti ricordato l’architetto Enrico Cucchiaroni, che ha curato il progetto preliminare, quanto sorgeva nel complesso ipogeo, unita all’attività termale, aveva reso Acquasanta un centro turistico di prima grandezza che univa al benessere la spettacolarità di un sito unico a livello italiano, di cui si hanno notizie fin dall’epoca romana.

L’esterno del complesso termale

Il sindaco Stangoni

Pier Francesco Ferranti

Alessandra Stipa del Fai

Cesare Spuri

L’architetto Cucchiaroni


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