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Il ricordo del 3 ottobre 1943
nelle cerimonie di Ascoli
e Colle San Marco
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ASCOLI - Rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell'ordine, delle Associazioni combattentistiche e d'arma si sono ritrovati prima in Piazza Simonetti davanti al Palazzo del Governo, poi in Piazza Roma per la deposizione di un'altra corona d'alloro ai piedi del monumento ai Caduti. Quindi lo spostamento a Colle San Marco con la terza corona deposta al cippo ai Caduti e infine la messaa al Sacrario preceduta dagli interventi di prefetto, sindaco e Associazione partigiani. In città senza scolaresche ma con le bancarelle
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La deposizione della corona d’allora al monumento ai Caduti di Piazza Roma: Pietro Perini (Anpi), Anna Casini (Regione), Gianni Silvestri (Comune), Rita Stentella (prefetto), Valentina Bellini (Provincia)

di Andrea Ferretti

Con il rispetto degli orari di un orologio svizzero, prima Piazza Simonetti e poi Piazza Roma hanno fatto da cornice alle cerimonie del 75° anniversario dell’inizio della lotta di Liberazione di Ascoli e del suo territorio. Il 3 ottobre 1943 si respirava ben altra aria in città, ma soprattutto a San Marco e nelle montagne circostanti dove giovani e giovanissimi partigiani ascolani venivano trucidati dalla follia nazifascista. Ascoli non dimentica e ogni anno si stringe nel ricordo. Cerimonia con le solite presenze istituzionali, le stesse divise e gli stessi gonfaloni. Prima tutti in città, poi tutti a San Marco dove la terza corona (dopo quelle davanti al Palazzo del Governo e al monumento ai Caduti di Piazza Roma) viene deposta al cippo dei Caduti, prima della parte finale al Sacrario riservata agli interventi di prefetto, sindaco e Anpi e poi alla messa. Anche se quelle citttadine sono cerimonie di breve durata, sarebbe auspicabile una partecipazione maggiore di cittadini (oggi non si arrivava nemmeno a quattro gatti) e, ancor di più, di qualche scolaresca magari dei plessi del centro storico. Ai ragazzi rimarrebbero sicuramente più impressa una scena del genere che non una qualunque lezione di matematica o di storia. Alcune scolaresche seguono la cerimonia di San Marco, ma quella nel centro storico avrebbe più senso anche perchè qualche insegnante potrà spiegare loro cosa rappresenta quella statua in Piazza Roma e cos’è il Palazzo del Governo. Il messaggio è girato al responsabile dell’Ufficio scolastico provinciale, al sindaco e ai dirigenti scolastici dei quattro Isc cittadini.

Partiamo dal sindaco. Guido Castelli, a Roma per un non rinvabile impegno istituzionale, ha ceduto la fascia tricolore all’assessore Gianni Silvestri che ha dunque rappresentato il Comune di Ascoli. Accanto a lui il prefetto Rita Stentella, la vice presidente della Provincia Valentina Bellini, il presidente provinciale dell’Associazione partigiani Pietro Perini e la vice presidente della Regione Anna Casini. Per la Regione, nella seconda parte della mattinata, si è materializzato anche il consigliere Piero Celani. Alle loro spalle la fila composta dal questore; dai comandanti provinciali di Carabinieri, Guardia di Finanza e Vigili del fuoco, da quelli della Capitaneria di Porto e del 235° Reggimento Piceno. E, in rappresentanza del gentile sesso, anche i comandanti di Polizia Stradale e Polizia Municipale. Immancabili i rappresentanti di tutte le Associazioni combattentistiche e d’arma. Se il neo del giorno prima in Piazza Immacolata, in occasione dell’inaugurazione del giardino intitolato a William Scalabroni, è stata la “P” mancante di “Partigiano” (è già stata rimossa per essere corretta), stavolta la novità è stata la cerimonia di Piazza Roma svoltasi col contorno delle bancarelle del mercato. Per una cerimoinia di pochissimi minuti forse non era giusto spostarle. Forse.

 

 


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