Picchiato e rapinato in auto perché aveva rifiutato la compagnia di un trans che aveva abbordato, pensando fosse una escort. È il nucleo della vicenda che questa mattina ha portato i Carabinieri di Senigallia (Ancona) ad arrestare, su disposizione del gip, non solo il viado brasiliano, 38 anni, ma anche il suo protettore, un connazionale di 24 anni residente ad Ancona. Le accuse sono rapina e lesioni aggravate.
I due, secondo le indagini, si erano resi protagonisti del pestaggio ai danni dell’automobilista, un 41enne. L’uomo era rimasto ferito la sera del 25 agosto. In quell’occasione, una pattuglia dei carabinieri era intervenuta al distributore ubicato sulla Statale 16 tra Marzocca e Montemarciano, dove il 41enne, ferito al volto, lamentava di essersi fermato con la propria autovettura presso l’area di servizio ove aveva fatto salire a bordo una donna. Immediatamente, però, si era reso conto del fatto che si trattava di un transessuale e perciò gli aveva intimato di scendere dal veicolo.
A quel punto il brasiliano non aveva avuto intenzione di scendere e aveva iniziato a sferrare una serie di pugni sul volto dell’automobilista che, a sua volta, aveva reagito. Era sopraggiunto un terzo uomo che contribuiva al pestaggio scaraventando il 41enne fuori dalla vettura con la quale si dava alla fuga insieme al viado. L’auto veniva quindi ritrovata poco dopo abbandonata al margine di una scarpata, a circa due chilometri di distanza dal luogo della rapina. La vittima non aveva trovato il borsello lasciato sul sedile posteriore, all’interno del quale erano custoditi i suoi documenti, una carta di credito ed un bancomat, nonché la carta di circolazione del veicolo e 70 euro. Venti i giorni di prognosi refertati al 41enne.
I Carabinieri della stazione di Montemarciano, agli ordini del comandante Alessandro Marzano, si mettevano dunque alla ricerca di informazioni sui possibili responsabili riuscendo a risalire ai due brasiliani. Dalla ricostruzione investigativa è emerso che i due stranieri avevano commesso la rapina per ottenere dal denunciante il corrispettivo della prestazione sessuale che lo stesso aveva rifiutato. Trans e protettore sono relegati nel carcere anconetano di Montacuto.
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