di Maria Nerina Galiè
«La Whirlpool è la base su cui poggia l’economia dell’entroterra di tre province, Ascoli Piceno, Fermo e Macerata», ha ribadito il sindaco di Comunanza Alvaro Cesaroni, di rientro da Roma dove, con diversi colleghi, ha voluto prendere parte al tavolo nazionale per discutere della vicenda che vede protagonista il sito produttivo piceno. Cesaroni è stato l’unico tra gli amministratori locali ad avere l’accredito per presenziare alla trattativa. Tutti non sarebbe stato possibile. Erano troppi. Sono partiti alla volta della capitale anche il vice sindaco di Comunanza Domenico Sacconi e l’assessore Fausto Raschioni. Poi ancora il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli, di Montefortino Domenico Ciaffaroni, Francesco Leoni di Roccafluvione, Fabio Polini di Castignano, Marianna Perotti vice sindaco di Venarotta, Erica Acciarri assessore di Ortezzano, Antonio Vallesi di Smerillo, Fabrizio Vergari di Santa Vittoria in Matenano, Augusto Curti di Force, Giuseppe Pochini vice sindaco di Amandola, Giovanni Borraccini di Rotella, Giuseppe Amici di Palmiano, Marino Screpanti di Montelparo, Gianmario Borroni di Monterinaldo, Romina Gualtieri di Monsapietro Morico, Emanuela Corbelli vicesindaco di Montemonaco, Adamo Rossi di Montefalcone Appennino, Filippo Fabi Cannella vicesindaco di Appignano del Tronto, Antonio Del Duca di Montedinove, Marco Rotoni di Servigliano, Stefano Censori di Sarnano.
Prima dell’incontro al Mise, che si è svolto alle 15, la delegazione di sindaci è stata ricevuta in Senato dai presidenti delle Commissioni Lavori Pubblici e Lavoro, rispettivamente Mauro Coltorti e Sergio Romagnoli. Con loro, anche il senatore Giorgio Fede e le deputate Rachele Silvestri e Rossella Accoto, del movimento 5 stelle, e Francesco Verducci del Partito Democratico. Uno schieramento eterogeneo ma altrettanto compatto per legare alla vertenza Whirlpool, da cui dipendono numerosi posti di lavoro tra dipendenti e indotto, i problemi di un territorio fortemente scosso dal terremoto e dalla crisi industriale.
A Coltorti e Romagnoli è stata evidenziata la necessità di interventi urgenti e importanti sulle principali vie di collegamento dell’entroterra. Una buona viabilità è alla base del rilancio e della competitività di realtà industriali già esistenti e da insediare. Nella riunione si è parlato di accelerate l’ammodernamento della Valdaso, alla quale sono già stati destinati 5 milioni di euro degli sms solidali per il terremoto. Anche se basteranno a coprire solo un tratto. Ma anche la sistemazione della Valtenna, tra Amandola e Servigliano, sarebbe estremamente utile, ha fatto notare il sindaco Ciaffaroni. Così come la soluzione della questione del ponte di Rotella, che collega Valdaso e Valtesino e per cui più volte ha tuonato Borraccini.
Coltorti ha ascoltato e mostrato di condividere le preoccupazioni dei sindaci. Con loro è concorde nel sostenere che il territorio dei Sibillini può puntare sul turismo ma solo con il supporto di infrastrutture adeguate. Il presidente dell’Ottava Commissione si è impegnato a spingere con l’Anas per una rapida partenza dei lavori.
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