di Luca Capponi
Tra le poche certezze di chi ama la musica e la cultura in generale c’è sicuramente il Cotton Jazz Club. Che non molla la presa e arriva a 29 anni di attività ininterrotta con un parterre di ospiti di primo livello: da Greta Panettieri fino a Eliot Zigmund, da Gegè Telesforo fino a Bungaro, Paul Wertico, Forq e la band di Timo Lassy. Con omaggi a Mina, Lester Young e Bill Evans.
«Anche quest’anno daremo vita a 12 live che abbracciano gli stili più variegati, dal cantautorato all’avanguardia, coinvolgendo artisti affermati e giovani talenti sempre nella nuova sede del Cotton Lab di viale del Commercio. -spiega il direttore artistico Emiliano D’Auria– Abbiamo in programma anche masterclass, conferenze e, se ci saranno le condizioni, un paio di concerti fuori programma. Dopo quasi 30 anni di vita gli stessi artisti guardano al Cotton come a un palco ambito, siamo rimasti tra i pochi in Italia a non mollare in uno scenario dove molti abbassano le serrande perché fanno fatica ad andare avanti».
Il programma, che in copertina vede il mitico pianista George Russell, partirà il 26 ottobre (l’orario è quello classico delle 21,45) con “Non gioco più”, il tributo che la Panettieri, in collaborazione con il sassofonista Max Ionata, renderà alla sempiterna Mina, riarrangiando i suoi gloriosi cavalli di battaglia in chiave jazz grazie anche alla presenza sul palco di Giuseppe Bassi (basso) e Alessandro Napolitano (batteria).
Il piano di Massimiliano Coclite sarà protagonista di “Strange people”, nome del bel disco che verrà portato dal vivo insieme a Stefano Cocco Cantini (sassofono), Marcello Di Leonardo (batteria) e ad un altro pezzo da novanta come Ares Tavolazzi, contrabbasso che ha fatto la storia con gli Area e e Guccini (9 novembre).
Cantautore elegante e sofisticato è Bungaro, che sarà di scena il 29 novembre con “Maredentro” accompagnato da Antonio Fresa (piano), Marco Pacassoni (vibrafono, percussioni, batteria) e Antonio De Luise (contrabbasso); per lui si tratta di un periodo di rinnovata (e meritata) notorietà dopo la partecipazione all’ultimo Sanremo insieme a Ornella Vanoni e Pacifico.
Sarà un ritorno quello che vedrà Gegè Telesforo collaborare con il bassista Dario Deidda in “My favourite strings”, previsto per il 7 dicembre. Il 2019, invece si aprirà con il quartetto di Emanuele Cisi e l’omaggio all’indimenticabile sax di Lester Young (1909-1959),in rampa di lancio il 18 gennaio; l’8 febbraio ecco l’Xy Quartet (Nicola Fazzini -sax, Saverio Tasca -vibrafono, Alessandro Fedrigo -basso acustico, Luca Colussi -batteria) con “Orbite”, seguiti il 22 febbraio da uno dei nomi di punta, ovvero Eliot Zigmund; inevitabile con lui, che fu batterista di Bill Evans, l’omaggio al pianista statunitense che suonò con Miles Davis.
Paul Wertico, invece, è stato batterista del gruppo di Pat Metheny e l’8 marzo sarà con Gianmarco Scaglia (contrabbasso) e Fabrizio Mocata (piano) in “Free the opera”, in cui verranno rielaborati i grandi temi della musica classica. Poker finale con i Forq e il loro ultimo album “Threq” (15 marzo), Timo Lassy e band (29 marzo), i Venture con Mark Sherman e Felix Pastorius (12 aprile) e finale con Francesco Diodati e Yellow Squeeds in “Never the same” (3 maggio).
Ogni concerto sarà preceduto da un aperitivo a tema. Informazioni al tel. 331.3242057.
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