Non bastassero le mille difficoltà della ricostruzione, ad Arquata si stanno vivendo giorni caldissimi dopo la revoca dell’appalto per la rimozione delle Macerie alla Picenambiente da parte della Regione. Il governo regionale ha già chiamato il Cosmari di Tolentino, che sta facendo l’analogo lavoro nel cratere maceratese, mentre c’è apprensione per la sorte dei 25 lavoratori, di cui parecchi proprio residenti nell’arquatano. Sulla possibilità di gestire le macerie nell’Ascolano, il direttore generale del Cosmari Giuseppe Giampaoli spiega: «Non c’è nulla di ufficiale -afferma-, dobbiamo fare tutte le valutazioni, dovrà riunirsi il Cda e nel fine settimana penso decideremo. Siamo disponibili ma ci sono da vedere le operazioni da fare, dobbiamo renderci conto della mole di lavoro».
Per quanto riguarda i lavoratori invece ci sarebbe la disponibilità a riassorbire il personale che stava operando anche per evitare un nuovo spopolamento dell’area del cratere. Il Cosmari è il primo consorzio costituito e operativo nelle Marche, nel quadro della programmazione regionale e provinciale di attuazione del decreto Ronchi. Sono soci tutti i 57 Comuni della provincia di Macerata. La sede legale ed operativa del Cosmari è a Tolentino, in località Piane di Chienti, ed occupa una superficie di circa 80mila metri quadrati. Nella stessa sede sono realizzati gli impianti di smaltimento e di recupero.
Caso macerie, Picenambiente: «Sempre operato nella legalità, a rischio 25 posti di lavoro»
Rimozione delle macerie del sisma, revocato l’appalto a Picenambiente
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