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La cattedrale torna a vivere
Restauro da 400.000 euro
Il punto sui lavori post sisma

SAN BENEDETTO - Domenica alle 16 la riapertura di Santa Maria della Marina. Oltre alle opere fondamentali di ripristino, anche tinteggiatura e nuova illuminazione. Tra due mesi riparte il duomo di Ripatransone. Si riapre anche a Force, Rotella, Montemonaco, Cossignano e Monteprandone. Problemi a Porchia
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Il vescovo Bresciani nella rinnovata chiesa

di Marco Braccetti 

«Questa non è solo la chiesa principale della nostra Diocesi, ma anche un importante punto di riferimento civile: utile a mantenere coeso un intero consesso sociale. Dunque la sua riapertura è davvero importante». Con queste parole, il vescovo della Diocesi di San Benedetto-Ripatransone-Montalto, Carlo Bresciani, ha presentato l’imminente riapertura al culto della cattedrale Santa Maria della Marina. L’appuntamento è per domenica 21 ottobre con una solenne funzione religiosa che inizierà alle ore 16.

La rinnovata basilica

La basilica sambenedettese è stata interessata da una ricca serie di lavori, molti dei quali indispensabili dopo i danni causati dal terremoto del 2016. L’opera di restauro, iniziata ufficialmente il 28 maggio scorso, si è dislocata praticamente lungo tutta la struttura della chiesa che, nel complesso, misura ben 4.000 metri quadri. Nel complesso, il restauro è costato circa 400.000 euro, di cui solo 290.000 di fondi ministeriali, il resto dalla Diocesi. La progettazione architettonica e strutturale dell’intervento era stata affidata allo Studio Tecnico dell’architetto Ernesto Paoletti di Montegiorgio che, purtroppo, è prematuramente venuto a mancare proprio in itinere. Così è subentrato l’architetto Michele Cruciani, insieme con gli ingegneri Chiara Monaldi e Matteo Carosi.
«La ditta Gavioli Restauri di Montorio al Vomano (Teramo) ha eseguito i lavori dell’appalto con perizia e solerzia. -fanno sapere dalla Diocesi- Inoltre, il cavalier Dino Gavioli, titolare della ditta, ha coperto il costo della copia del bell’affresco, posta sulla lunetta in fondo alla chiesa. Mentre l’ingegner Piergiorgio Carosi, come responsabile del Settore Edilizia e Sisma della Diocesi, ha provveduto a coordinare tutto l’intervento ed a mantenere ben stretti i rapporti con gli uffici preposti».

Si è approfittato della situazione per effettuare, oltre alle opere fondamentali di ripristino post-sisma, anche alcuni interventi aggiuntivi: dovendo intervenire con riparazioni strutturali delle lesioni sua sulla volta centrale che sulle navate laterali ed anche su qualche altare laterale, si è dovuta ritinteggiare tutta la cattedrale. Un passaggio indispensabile per non avere all’interno del medesimo spazio una tinteggiatura disomogenea. Così si è passati dal giallo al rosa: sempre in toni tenui e pastello. Un rosa che dà alla chiesa un tono quasi materno, com’è giusto che sia visto che è intitolata alla Madre di Dio. L’intero mosaico del pavimento è stato sistemato e tirato a lucido. Sono stati poi rinnovati i 58 punti-luce, ora a tecnologia Led, a basso consumo e miglior resa di luminosità. Migliorata anche la sicurezza interna, grazie all’installazione di telecamere di sorveglianza donate dalla ditta Giudici & Polidori.
Tornando alla cerimonia di domenica, terminata la funzione era prevista anche una festa nel sagrato di piazza Nardone, ma le previsioni meteo negative hanno suggerito al parroco, don Romualdo Scarponi, di rinviare i festeggiamenti all’aperto. Nella mattinata di oggi (sabato 20 ottobre), la chiesa è stata aperta in anteprima per le testate giornalistiche e, nell’occasione, si è fatto il punto sui lavori post-terremoto che interessano altre chiese diocesane. La prima a riaprire, tra due mesi, sarà il Duomo di Ripatransone, concattedrale diocesana dei Santi Gregorio Magno e Margherita. Poi tutta una serie di chiese minori (minori solo per dimensioni, ma non l’importanza che ricoprono nelle comunità di riferimento) la cui riapertura dovrebbe tenersi entro Natale. C’è la chiesa di San Francesco di Force, quelle di San Biagio e San Benedetto Abate a Montemonaco, San Lorenzo di Rotella, Maria Assunta a Cossignano, San Niccolò a Monteprandone. Più problematica la riapertura della chiesa di Santa Lucia, a Porchia, mentre per quella di San Michele, a Montelparo, debbono ancora iniziare i lavori.


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