La vetta del Monte Sibilla vista dal sentiero che porta al Lago di Pilato da Foce (foto Andrea Vagnoni)
di Luca Capponi
L’obiettivo, da sempre, è quello di riportare in auge uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi di tutta la regione. Quell’antro definito “spettacolare” dalle cronache dell’epoca e dalla letteratura che vi trasse ispirazione, dove il Guerrin Meschino resistette alle tentazioni della perfida regina tra mille difficoltà. Quell’antro intriso di leggenda dove la Sibilla spadroneggiava e, nell’immaginario, spadroneggia ancora. Quell’antro che da decenni è inaccessibile perché ostruito da grandi massi crollati per via dell’avventatezza dell’uomo. Una situazione precaria che anziché gettarla nell’oblio ne ha innalzato ancora di più il mito, tanto che ad oggi risulta comunque uno dei luoghi più visitati dagli escursionisti dei Monti Sibillini. E la sua potenziale riapertura resta uno dei chiodi fissi dell’attuale sindaco di Montemonaco, Onorato Corbelli, il quale neanche dopo il sisma si è rassegnato. Anzi, come molti pensa che la “liberazione” dell’ingresso possa fungere da grande veicolo turistico per tutto il territorio.
L’ingresso ostruito della Grotta della Sibilla (foto da Wikipedia)
In tal senso, giornata importante è stata quella di oggi, in cui la ditta Alpi di Trimestre ha effettuato un sopralluogo sul posto, collocato a 2.150 metri di altitudine, per pianificare una serie di esami sul sottosuolo. «Si tratta di fori larghi 10 centimetri che possono arrivare a indagare fino a 20 metri di profondità. -spiega Corbelli- Serviranno per stabilire quanto e come è conformato quello che c’è sotto. In base a ciò che rileveranno si stabilirà il da farsi. I sondaggi, se il tempo regge, verranno effettuati la prossima settimana».
Di sicuro tali interventi saranno fondamentali anche per programmare eventuali interventi sul sito e stabilire l’importo degli stessi. Lo stesso Corbelli non si sbottona né su tempistiche né su altri eventuali dettagli. Di sicuro c’è che la Sibilla, forse, ha smesso di restare imprigionata nei meandri della terra.
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