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Il tavolo sulla puzza a Villa Sant’Antonio
disertato da Comuni, Arpam e Consind

ASCOLI - Alla riunione convocata martedì in Provincia erano assenti le amministrazioni comunali del capoluogo e quella di Maltignano. Il Comitato non molla: "Martedì prossimo non dovrà mancare nessuno"
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Doveva essere l’occasione per concordare soluzioni efficaci e definitive contro il terribile tanfo proveniente dal depuratore consortile di Villa Sant’Antonio, e invece il tavolo tecnico convocato dalla Provincia per ieri (martedì 23 ottobre) si è risolto in una riunione per pochi intimi. Il tavolo è stato quindi aggiornato a martedì prossimo 30 ottobre (sede del servizio Ambiente e dell’Arpam), cioè il giorno prima del voto che sancirà la fine del mandato del presidente Paolo D’Erasmo. All’incontro di ieri, che era stato sollecitato dal sindaco di Castel di Lama Mauro Bochicchio, erano infatti assenti i Comuni di Ascoli e Maltignano, il Consind e perfino l’Arpam, proprio l’ente tecnico che, dopo alcuni sopralluoghi nell’estate scorsa, ha certificato il malfunzionamento del depuratore con l’emissione di miasmi insopportabili. In compenso, stavolta erano presenti una rappresentante dell’Asur e due dirigenti della Provincia. L’unica novità emersa è quella della proroga data al Consind dalla Provincia per adempiere ad alcune prescrizioni in merito alla copertura dell’impianto consortile sotto accusa. Le assenze importanti, dovute a quanto pare alle convocazioni frettolose e incomplete della Provincia, hanno irritato molto i rappresentanti del comitato civico “Aria pulita” di Villa Sant’Antonio, che hanno rilevato la mancanza di volontà nel risolvere un problema che assilla da anni la popolazione di Castel di Lama e dintorni, cioè circa diecimila residenti. Gli esponenti del comitato hanno anche chiesto conto a D’Erasmo dei tanto sbandierati provvedimenti contenuti nel protocollo dello scorso anno, in base al quale si sarebbe dovuto avviare un monitoraggio della qualità dell’aria della zona di Campolungo e Maltignano con centraline e robot. «Martedì prossimo -annunciano i rappresentanti del comitato- dovranno essere tutti convocati e presenti perché non intendiamo farci prendere ancora in giro, né perdere tempo dietro alle lusinghe. Nel frattempo manteniamo alta la protesta, noi non molliamo».
Proprio per far capire che aria (puzzolente) tira, tanti altri residenti, tra cui diversi titolari di esercizi e attività, in segno di protesta continuano a stendere sui balconi delle proprie abitazioni e sopra ai negozi i lenzuoli con la scritta “Stop alla puzza del depuratore”.
Cla.Fe.


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