L’Associazione Italiana Celiachia Marche Onlus (Aic) è sul piede di guerra. A far saltare sulla sedia i celiaci marchigiani è stata la decisione della Regione di dare esecuzione anticipatamente ai nuovi tetti di spesa previsti dal decreto ministeriale, una scelta che secondo l’Aic “mostra evidenti segni di incongruenza e provoca una evidente disparità di trattamento tra i pazienti”. Con il decreto del 10 agosto 2018, il Ministero della Salute ha ridefinito i limiti massimi di spesa per l’erogazione dei prodotti senza glutine e revisionato l’elenco (Registro Nazionale) degli alimenti erogabili ai pazienti celiaci. L’articolo 4 del decreto prevede che entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto stesso venga pubblicato il nuovo registro nazionale degli alimenti senza glutine, pubblicazione avvenuta in questa settimana. Il decreto prevede quindi che dopo – ma solo dopo – la pubblicazione del registro nazionale aggiornato, le regioni hanno a disposizione tre mesi per adeguare le modalità di erogazione, e quindi i tetti di spesa, degli alimenti senza glutine, conformemente a quanto previsto dal decreto.
Ma il 26 settembre 2018 il Ministero ha diffuso una circolare che, in contraddizione con quanto prescritto dal decreto, ha stabilito che le Regioni per il tramite delle Aziende sanitarie locali, anticipassero l’applicazione dei nuovi limiti di spesa al termine, retroattivo, del 12 settembre. Con la circolare, scompare il termine imposto al Ministero della Salute per revisionare e pubblicare il Registro, concludendo, infatti che “fino a pubblicazione del Registro Nazionale degli alimenti senza glutine aggiornato occorre fare riferimento agli alimenti inclusi nel registro attualmente disponibile”: molta fretta per applicare il taglio ai tetti dei pazienti, nessuna per adempiere agli obblighi del Ministero.
«La Regione Marche, probabilmente indotta in errore dalla circolare ministeriale, la quale non poteva legittimamente modificare il decreto del Ministro – tuona la presidente di Aic Marche, Romina Giommarini – con nota attuativa del 5 ottobre scorso, trasmessa ai direttori di area vasta, ha dato esecuzione ai nuovi tetti di spesa previsti dall’allegato al decreto ministeriale, causando notevoli disagi per i pazienti e disparità di trattamento. Il caos – aggiunge – che sta caratterizzando numerose regioni italiane riguarda in prima persona anche i pazienti marchigiani: la nota attuativa, prevedendo infatti che a decorrere dal mese di ottobre sarebbero state rimborsate le ricette sino al tetto previsto dal decreto ministeriale, anche se sulla ricetta fosse stato riportato il precedente limite di spesa, ha consentito ai pazienti che avevano già ritirato la loro terapia di alimenti senza glutine, di beneficiare dei precedenti tetti di spesa più elevati. La nostra associazione ha tempestivamente contestato la situazione e in occasione dei numerosi incontri con i dirigenti regionali era scaturita la consapevolezza condivisa della necessità di non dare attuazione alla circolare. Così tuttavia non è stato – conclude la Giommarini – e dunque, nonostante gli accordi informalmente raggiunti, nulla è stato fatto. Da qui la richiesta alla regione Marche di un passo indietro, superando la decisione e ripristinando i termini previsti dal decreto e garantire così condizioni di parità tra i pazienti».
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