«Territori al centro della ricostruzione, al lavoro per accelerare i tempi. I governatori non sono stati esautorati dal governo, è questione di semplificare». Così il commissario alla ricostruzione Piero Farabollini nel corso dell’incontro che si è svolto oggi pomeriggio a Camerino con i sindaci. Ha detto che si trova a riorganizzare «riprendendo quello che di buono c’era, quella che lo stesso presidente della Regione Marche ha definito una ricostruzione ai blocchi di partenza».
Non è un politico, ha detto ma «un tecnico, sono stato nominato per accelerare la ricostruzione. Userò procedure che sono state già impostate, insieme a tutte le istituzioni che amministrano il territorio, con cui voglio avere la massima collaborazione, per avviare una ricostruzione efficiente ed efficace – ha detto Farabollini –. Con l’ordinanza 69 emanata ieri nel coordinamento con i presidenti di Regione, abbiamo prorogato sino al 31 dicembre il termine per la presentazione dei danni pesanti. Il governo ha intenzione di prorogare sino al 2020 la struttura del commissario ed ha la ferma volontà di prorogare anche il personale assunto nei comuni». Il geologo ha aggiunto che «Non ho la volontà di scavalcare o esautorare nessuno, ho la volontà di andare nei territori, collaborando con tecnici e sindaci, valutando la congruità del personale. La ricostruzione deve garantire l’incolumità di chi vive in questi territori, non si può rincorrere sempre l’emergenza che costa dieci volte di più. La ricostruzione deve garantire lo sviluppo economico futuro dei territori. Al centro della ricostruzione ci saranno i territori, di questo Rieti vuole essere il simbolo per essere più vicina ai sindaci e non la politica al centro della ricostruzione». L’assessore regionale Angelo Sciapichetti: «Nessun modello di ricostruzione può funzionare se non si tengono in considerazione i sindaci, nella predisposizione delle ordinanze va tenuto conto delle Regioni per aiutare il sistema ad affrontare le questioni, altrimenti non se ne esce. Alcune questioni come quella del personale dei comuni e dell’Usr in scadenza a dicembre e la necessità di semplificare per far partire la ricostruzione leggera, vanno affrontate subito». Ad aprire l’incontro è stato il rettore Unicam Claudio Pettinari: «Chiediamo una maggiore presenza sul territorio, l’attenzione alle imprese danneggiate dal sisma, non possiamo andare avanti con norme ordinarie, servono strumenti straordinari per far rinascere questi territori. Inoltre chiedo al commissario di provare a raccordare le parti, di fare un asse di lavoro unico tra comuni». Dal pubblico si è levata la voce del sindaco di Montefortino, che ha chiesto di considerare anche i comuni oltre all’università. Presenti sindaci provenienti da tutte le Marche e dall’Umbria. Tra questi il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui: «Dopo due anni non riusciamo ancora a vedere la luce, se si va avanti così i piccoli centri rischiano la desertificazione. A noi anche se le opere pubbliche sono state finanziate manca il personale, il cratere va differenziato, non si può dare a tutti la stessa medicina».
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