di Maria Nerina Galiè
«Abbiamo portato a casa il migliore accordo possibile», ha detto Claudia Laura Ferri, coordinatrice nazionale Fiom Whirlpool che oggi pomeriggio ha presentato ai lavoratori dello stabilimento di Comunanza il piano industriale 2019-2021 contenuto nel documento siglato al Mise il giovedì precedente, 25 ottobre.
All’affollata assemblea hanno preso parte le Rsu di tutte le sigle con i segretari provinciali Alessandro Pompei (Fiom), Alessandro D’Isabella (Uilm) e Romina Rossi (Fim) e Francesco Armandi (Rsu e segretario regionale Ugl). Pompei e la Ferri hanno riferito che non ci sono state contestazioni da parte dei dipendenti che comunque non hanno nascosto lo “sconforto” dato dalla consapevolezza di dover convivere ancora, dopo dieci anni, con gli ammortizzatori sociali. «La mia impressione – ha precisato la Ferri- è che l’accordo troverà il consenso dei lavoratori». A darle torto o ragione sarà il voto che le maestranze del sito produttivo piceno saranno chiamate ad esprimere nel referendum del 9 e 12 novembre. Se accolti con il favore della maggioranza, a Comunanza come in tutti e sei gli stabilimenti Whirlpool italiani, gli impegni presi a Roma il 25 ottobre da azienda, organizzazioni sindacali, rappresentanti delle Regioni e dal Ministro per lo sviluppo economico Luigi Di Maio saranno attuati.
Ecco cosa prevede l’ipotesi di accordo per lo stabilimento di Comunanza, proposto dall’ad per l’Italia del colosso americano Davide Castiglioni e sottoscritto dalle parti sociali: «Il sito conferma la sua missione produttiva di unico Polo per la regione Emea di produzione di lavasciuga e di lavatrici e lavasciuga ad incasso. Nel sito sarà rinnovata l’attuale piattaforma Ngo con lo sviluppo della nuova gamma Built in 8 e 9 chili che andrà in produzione nel primo trimestre del 2020. Nel corso del 2020 saranno implementate tutte le attività necessarie per il reshoring dell’attuale gamma 6 e 7 chili attualmente prodotte in Polonia. Suddette gamme saranno arricchite da significativi investimenti sulle estetiche del prodotto. Il totale degli investimenti previsti per il sito nel triennio 2019-2021 sarà di circa 19 milioni di euro, tra prodotto, processo, ricerca e sviluppo. E’ in corso di valutazione, inoltre, un ulteriore investimento per lo sviluppo e la successiva industrializzazione della nuova piattaforma Built “Unica” pari a circa 3,5 milioni di euro>. In soldoni, c’è tutto quanto discusso ed ottenuto al tavolo della trattativa al Mise, in cambio di due anni di ammortizzatori sociali garantiti dal Governo, previa condivisione dei lavoratori. E’ chiaro anche, e si legge qualche riga sotto, nel capoverso dedicato allo stabilimento campano che: «Contestualmente al lancio della piattaforma lavasciuga a Comunanza inizierà il trasferimento delle lavatrici alto di gamma sul sito di Napoli».
Nero su bianco la strategia aziendale volta al raggiungimento a fine triennio di due ambiziosi obiettivi per Comunanza: la cancellazione di 100 esuberi ed una produzione che renda il sito sostenibile e pari a 843 mila pezzi annui. Ma sono ancora molte le incertezze e non solo riguardo a “Unica”, il modello tecnologicamente avanzato che i lavoratori sperano diventi la nuova Margherita (il prodotto top dell’era Merloni) o un fiore all’occhiello come l’Aqualtis. Perché molto dipenderà da come il mercato accoglierà i vecchi e soprattutto i nuovi prodotti che si andranno a realizzare, come è nella logica dei numeri e delle finalità industriali. «Il nostro compito lo abbiamo svolto nel miglior modo possibile -hanno ribadito i rappresentanti dei lavoratori Fiom – adesso tocca all’azienda lavorare, come ha promesso, sulle politiche commerciali atte al raggiungimento degli obiettivi».
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