di Claudio Felicetti
Alla fine la montagna ha partorito il classico topolino, e così per debellare il terribile tanfo emanato dal depuratore consortile di Villa Sant’Antonio Picena Depur (il gestore) ha promesso di intervenire con un progetto di miglioramento dell’impianto (ancora da approvare), mentre l’Arpam entro 20 giorni dovrebbe trovare (il condizionale è d’obbligo, visti i precedenti) gli strumenti tecnologici più avanzati per monitorare i miasmi che da oltre un anno ammorbano l’aria nella zona di Castel di Lama e dintorni. Sul mantenimento delle nuove promesse vigileranno il sindaco Mauro Bochicchio e soprattutto i residenti, pronti a continuare la propria battaglia con ancora più determinazione, finché non si troverà una soluzione definitiva al problema. Questo, in estrema sintesi, il risultato del tavolo tecnico riunitosi ieri, 30 ottobre, nei locali del servizio Ambiente della Provincia. All’incontro, oltre al presidente Paolo D’Erasmo (al suo ultimo giorno di mandato) e ai funzionari della Provincia, erano presenti anche i tecnici di Asur e Arpam, il referente di Picena Depur, i sindaci di Castel di Lama e Maltignano, Mauro Bochicchio e Armando Falcioni, i rappresentanti del comitato civico “Aria pulita”. Assenti ingiustificati Piceno Consind e Arengo (che non hanno mandato neppure un funzionario), proprio i due soggetti istituzionali che hanno più responsabilità dirette in merito: il primo in quanto ente consortile (proprietario dell’impianto) partecipato anche dai Comuni interessati al problema e dalla stessa Provincia, che pagano un contributo annuale per l’adesione; l’altro in quanto Comune sul cui territorio insiste il problema, senza dimenticare che al sindaco Guido Castelli compete l’obbligo di legge di tutelare la salute di tutti i residenti, compresi quelli della frazione ascolana di Villa Sant’Antonio.
Dal confronto è emersa la volontà di intervenire per apportare modifiche alle vasche di equalizzazione dell’impianto con un progetto che, a quanto risulta, non è stato ancora approvato e che quindi richiederà tempi prevedibilmente lunghi. I referenti del comitato “Aria pulita” hanno puntato ancora il dito contro Provincia e Arpam accusandoli di non aver ancora effettuato il monitoraggio della qualità dell’aria nella zona del popoloso centro della Vallata, impegno peraltro previsto dal protocollo approvato nello scorso febbraio e sbandierato sui giornali da D’Erasmo. Lo stesso presidente ha precisato che per lo scopo ci sono solo 7mila euro in bilancio. Da parte sua, l’Arpam ha promesso che entro venti giorni troverà gli strumenti più idonei alla bisogna, facendo capire però che non manderà più i propri tecnici per un sopralluogo al depuratore nel caso di ulteriori segnalazioni. Ma c’è di più. Da alcuni interventi al tavolo, ai residenti è sembrato di capire che a generare i miasmi insopportabili non sia solo il malfunzionamento del depuratore, peraltro certificato dall’Arpam stessa in occasione dei due sopralluoghi all’impianto nell’estate scorsa, ma anche altre attività non meglio identificate. Insomma, ancora una volta, i rappresentanti del comitato hanno avuto la netta sensazione che venga messa in dubbio la veridicità delle ormai centinaia di segnalazioni dei residenti, quando le emissioni nauseabonde sono sempre dello stesso tipo e provengono inequivocabilmente dal depuratore consortile. «Peccato per l’assenza del Consind – ha commentato il sindaco Bochicchio – anche se era presente un tecnico della Picena Depur che ha spiegato le soluzioni tecniche che dovrebbero risolvere il problema dei cattivi odori. Non essendo presente il Consid, però, nessuno ha potuto prendere impegni sui tempi di deposito e sulla realizzazione del progetto. Con l’Arpam ci rivedremo tra 20 giorni per valutare le soluzioni tecnologiche idonee a monitorare l’aria». «Un piccolo passo avanti – è il giudizio di Aria pulita – ma c’è il rischio che si possa perdere ancora del tempo prezioso, noi però non regaleremo tempo a chi ne ha già perso tanto. Siamo una comunità compatta, che ha diritto a tempi certi, soprattutto quando è in gioco la salute della popolazione, e che non vuole più essere presa in giro. Le assenze eccellenti di Arengo e Consind ci fanno essere ancora più determinati». Intanto, in tutta la frazione continua l’azione di protesta con l’esposizione sui balconi dei lenzuoli con la scritta “Stop alla puzza del depuratore”.
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