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Ricostruzione, Fabiani:
«Serve una legge speciale»

ASCOLI - Il neo presidente della Provincia si appella al governo: «E' una richiesta che stiamo facendo da due anni e deve essere accolta altrimenti non riusciamo a far partire la ricostruzione. Martedì presenteremo i lavori per il primo aggregato di 9 case a Montegallo capoluogo»
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di Renato Pierantozzi

Primo giorno di “lavoro” da presidente della Provincia per Sergio Fabiani e prime “richieste” . In primis sul terremoto. «Serve una legge speciale -dice Fabiani- Come sindaco di Montegallo, insieme agli altri colleghi, l’abbiamo sempre chiesta nelle riunione dei comitati che si tengono da due anni ed ora, anche alla luce dei provvedimenti presi per Genova e Ischia, la ribadisco con forza. Nel mio Comune abbiamo avuto il 91% di case inagibili ed è stato il secondo con più danni dopo Arquata. Non possiamo inoltre anche di secondo anniversario visto che le scosse sono finite a gennaio 2017 ed ogni volta abbiamo dovuto ricominciare da zero. Ad esempio dopo le scosse di agosto 2016, ad ottobre avevamo già fatto oltre 1500 sopralluoghi poi sono arrivate le scosse di ottobre. Infine quelle di gennaio con due metri e mezzo di neve. Anche l’incertezza sul rinnovo dei tecnici, circa 700, ha fatto scappare molti ragazzi che sono andati in altri posti. Mentre a Genova per il crollo del ponte hanno dato 500 assunzioni in più. Ad Ischia poi il condono tombale mentre noi siamo fermi per la questione dei piccoli abusi che on molti casi corrispondono a delle finestre spostate di pochi centimetri.  Martedì comunque presenteremo i lavori di intervento per un aggregato di 9 case nel capoluogo di Montegallo». Fabiani ha annunciato anche il suo “modus operandi” in Provincia. «E’ mia intenzione -afferma- fare dei Consigli itineranti in tutti i Comuni ed ogni tre mesi incontrare i sindaci. Dopo la vittoria non ho dormito così come non dormivo prima per i conti relativi ai voti. Alla fine ci ho azzeccato come ha riconosciuto anche il vice sindaco di San Benedetto». L’elezione di Fabiani è stata salutata con favore anche dal predecessore Paolo D’Erasmo: «Nel 2014 -ricorda l’ex presidente- ci prendemmo una grossa responsabilità mentre il centro destra scappò non presentandosi. Il risultato del voto è stato il riconoscimento degli sforzi fatti e la speranza è che dal 2019 si avvii una grande fase di rilancio dell’Ente». Soddisfatto anche il capogruppo regionale Fabio Urbinati. «L’ultima scorrettezza del centro destra -accusa- è stata la convocazione del consiglio aperto sulla sanità il giorno prima delle elezioni».


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