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Emozioni e festa al Del Duca:
l’Ascoli abbraccia la sua storia
(Fotogallery)

CENTOVENTIASCOLI - Quasi 9.000 persone in delirio per il Picchio: Carlo Mazzone e la famiglia Rozzi accolti come star in un "Del Duca" pieno come ai vecchi tempi
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L’indimenticato Adelio Moro

 

di Claudio Romanucci

Intere famiglie allo stadio, quasi 9.000 spettatori per l’evento clou delle celebrazioni dei 120 anni di storia dell’Ascoli. Un ritorno al passato, in un assolato pomeriggio, con i primi ad arrivare al “Del Duca” due ore prima dell’inizio della gara contro il Padova. Molti, addirittura, con il pranzo al sacco, come si usava negli anni ’70 e ’80. Bandiere vecchie di 30-40 anni, striscioni storici dei club del circondario, compreso quello più antico di tutti del “Club Costantino Rozzi” di Montegiorgio.

Alle ore 13,40 il via affidato al gruppo dei “Nerkias” che sotto la tribuna coperta ha suonato e cantato “Cuore bianconero”, inno realizzato agli inizi degli anni Duemila a coronamento della cavalcata in B dei “Diabolici”. A seguire la presentazione degli ex calciatori bianconeri ospiti della società in tribuna d’onore: Meco Agostini, Tonino Aloisi, Mario Bonfiglio, Massimo Cacciatori, Silvio Camaioni, Fabio Di Venanzio, Massimiliano Manni, Domenico Oddi, Claudio Pierantozzi, Raffaele Schicchi, Andrea “cobra” Soncin, Pietro Zaini e altri.

Dopo la presentazione del presidente della Lega B Mauro Balata, spazio a quattro grandissimi ex, salutati uno per uno in campo e chiamati poi sotto la Sud dai tifosi, molti dei quali con le lacrime agli occhi: Fabrizio Lorieri, Francesco Scorsa, Adelio Moro e Bruno Giordano. Al microfono, mentre lo stadio è andato a riempirsi, è stato ricordato il loro emozionante legame con la società, con lo stadio e con i tifosi. Scorsa, in mattinata, si è anche recato al cimitero per una visita alla tomba del “suo” presidente Rozzi.

Alle 14,10, in perfetto rispetto della cronabella, la Corale Polifonica “Cento Torri” che, insieme al suo autore (il maestro Enzo Titta), ha eseguito l’inno composto nel 1974 in occasione della prima storica promozione in Serie A, mentre i grandi ex hanno salutato il resto dello stadio in passerella. Poco prima del fischio d’inizio il clou della festa, è toccato al terzo inno bianconero, quello cantato dai Weell’s Fargo, poi l’ingresso in campo prima dei familiari di Costantino Rozzi e poi di mister Carlo Mazzone, accolto dal tripudio di tutto lo stadio. Insieme a lui il patron Massimo Pulcinelli e il presidente Giuliano Tosti. Per il recordman degli allenatori italiani (795 panchine solo in Serie A, ma anche 580 volte binconero di cui 211 da calciatore e 369 da allenatore) anche un passaggio sotto la tribuna e infine l’ovazione sotto la curva nord dove l’hanno abbracciato i suoi ex “pupilli” Scorsa e Moro, ma anche Lorieri e Giordano.

Durante l’intervallo è stata la volta della Quintana, con una spettacolare esibizione, curata nei minimi particolari e molto applaudita di sbandieratori e musici che hanno utilizzato bandiere recanti il logo del 120° bianconero. Con loro anche il gonfalone della Quintana e il mossiere Pino Di Teodoro che ha gridato il saluto della Quintana di Ascoli davanti a 9.000 persone. Emozionante la “sciamata” di tutte le bandiere sotto la Sud e poi la corsa in gruppo, bandiere al vento, su quella che una volta era la pista di atletica.

LA FOTOGALLERY DI EDO


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