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Foscarini: «Lo sapevo, il Del Duca
mi porta sempre bene,
ma un po’ di fortuna non guasta mai»

SERIE B - L'allenatore del Padova riconosce la forza dell'Ascoli e i timori della vigilia. «Ai ragazzi ho raccomandato di giocare anche nei momenti in cui subivamo la pressione. Il nostro portiere è stato un grande ma per vincere bisogna giocare, e noi abbiamo giocato sempre»
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Foscarini, dopo il triplice fischio è onesta la sua disamina della partita

di Lino Manni

Il Padova rovina la festa dell’Ascoli. Meglio ancora, è il nuovo allenatore dei patavini Claudio Foscarini a guastare il 120° compleanno dei bianconeri.

«Quando sono stato chiamato alla guida del Padova – esordisce Foscarini – guardando il calendario ho fatto un piccolo sorriso. Questo campo e questa squadra mi porta bene. Nelle precedenti occasioni, sia con la Pro Vercelli che con il Cittadella, al Del Duca mi è andata sempre bene. Miglior debutto non ci poteva essere. Fatemi godere questa vittoria che poi ai nostri problemi penseremo dopo la sosta».

Solo tre giorni sulla panchina del Padova e subito sono arrivati tre punti.

«Abbiamo giocato una buona partita – aggiunge il tecnico – non è stata solo fortuna, anche se nel calcio ci vuole e non guasta mai. Dopo una settimana burrascosa, con le bocche cucite, avevamo bisogno di partire bene. L’Ascoli ha fatto la sua partita e noi siamo stati bravi a ridurre il loro gioco. Abbiamo trovato le soluzioni per chiudere le fasce laterali e siamo stati bravi nelle ripartenze. L’ho detto ai miei ragazzi: “se ripartiamo gli facciamo male”. E così è stato».

In occasione del gol del pari si è però visto poco fair play.

«Sinceramente non ho visto bene l’azione. Si sono scontrati due giocatori dell’Ascoli. In questo caso spetta all’arbitro fermare il gioco qualora ravvedi un infortunio serio, un colpo alla testa o altro».

Una vittoria da attribuire per il 60% al portiere Perisan?

«Più del 60% del merito va a lui. E’ stato grande, ma per vincere bisogna giocare. Ho detto ai miei di giocare anche nei momenti in cui subivamo la pressione dell’Ascoli. Quella di oggi è una grande vittoria. L’Ascoli era una squadra con il morale alto, galvanizzato dalle vittorie con Verona e Benevento che non sono certo due squadrette».

Per il Padova è la seconda vittoria stagionale ed è anche la conferma che, quando si cambia allenatore, si ricomincia sempre (o quasi) con una vittoria. Per l’Ascoli è la prima sconfitta casalinga. Per i bianconeri poteva essere la partita del decollo, e invece resta con i piedi per terra anche se alla fine i bianconeri sono usciti tra gli applausi del pubblico. Stavolta, insomma, il detto “non c’è due senza tre” se n’è andato proprio a farsi friggere.


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