Sei mesi in carcere al Marino del Tronto ed altri sei a domiciliari con l’accusa di aver fatto parte di un giro di droga che da Scampia (Napoli) arrivava dal Piceno. Ma alla fine è stato assolto per non aver commesso il fatto dal giudice del tribunale di Ascoli, Marco Bartoli. E’ la storia di un giovane napoletano (A.L), difeso dall’avvocato fermano Massimo Di Bonaventura trapiantato lungo la costa adriatica finito in manette nel settembre del 2015. Insieme a lui è stato assolto anche l’ascolano V.P. (difeso dall’avvocato Felice Franchi) finito anche lui in manette nel corso dell’operazione. Per quest’ultimo il pm aveva chiesto una pena di 8 anni e e sei mesi di carcere. Nel corso dell’operazione erano stati sequestrati quasi un kg di hascisc, mentre a carico dei due imputati poi assolti erano state contestate delle conversazioni telefoniche che secondo l’accusa facevano riferimento agli stupefacenti. Per le difese invece non c’era alcuna prova del loro coinvolgimento.
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