di Bruno Ferretti
In maglia bianconera ha disputato nove campionati di Serie A e B tra il 1974 (la stagione della prima promozione in serie A) e il 1983. Con 214 presenze è nella top ten bianconera di tutti i tempi e, con 144 gettoni, è il calciatore dell’Ascoli ad aver giocato più partite di tutti in Serie A. Era un difensore centrale (a quel tempo si chiamava “libero”) che non si limitava a curare la fase difensiva, ma partecipava attivamente anche alla costruzione del gioco. Insomma un precursore del ruolo. Tanti anni dopo (1996-1997) è stato anche allenatore dei bianconeri in Serie C.
Parliamo di Francesco Scorsa, 72 anni, tornato al “Del Duca” sabato scorso per la festa del 120° dell’Ascoli. L’applauso dei tifosi è stata una bella soddisfazione per lui, nato a Soverato, in Calabria, ma romagnolo di adozione visto che da tanti anni vive a pochi chilometri da Cesena.
«Sono felice di aver partecipato alla festa dell’Ascoli, una squadra che mi è rimasta nel cuore – dice Francesco – è stato un pomeriggio organizzato bene dalla nuova società e molto piacevole per tutti noi ex. Abbiamo riassaporato il clima festoso dello stadio, riascoltato i cori dei tifosi bianconeri che sono davvero eccezionali nel sostenere la squadra. Prima della partita – rivela Scorsa – Moro e io siamo andati al Cimitero per portare fiori sulla tomba del nostro indimenticabile presidente Costantino Rozzi». Davvero un bel gesto di affetto.
«E’ andato tutto bene meno il risultato – prosegue l’ex difensore – un pareggio sarebbe stato più giusto. L’Ascoli ha avuto tre, quattro occasioni per segnare, come quella clamorosa opportunità gettata alle ortiche da Beretta solo davanti alla porta, ma ho avuto l’impressione che l’Ascoli faccia fatica ad attaccare. Contro il Padova ha giocato in maniera un po’ disordinata, ma non meritava di perdere. Anche il Padova ha creato qualche palla-gol e il cambio di allenatore gli ha giovato perché Foscarini è uno che conosce bene la B. Mi auguro che l’Ascoli possa migliorare e diventare più squadra -aggiunge Scorsa – ho apprezzato Ninkovic che ha piedi buoni e sa leggere l‘azione, ma qualche volta si deconcentra. A gennaio, per fare un salto di qualità, ovvero puntare ai playoff che non sono un miraggio impossibile da raggiungere, l’Ascoli dovrà trovare un rinforzo in attacco e uno in difesa. Gli auguro di farcela. Ho visto che i lavori allo stadio sono ormai a buon punto – conclude Scorsa – tornerò quando ci sarà l’inaugurazione: sarà un’altra bella festa».
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