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«Darò la cittadinanza ai Della Valle
per quanto fatto ad Arquata»

SISMA - L'annuncio del sindaco Petrucci a un anno dall'apertura della Tod's per mano dei due imprenditori marchigiani. «Sono stati gli unici a fare qualcosa di così grande e concreto. Nessuno più sembra ricordarsi di noi. L'altro giorno ho fatto a spallate per parlare con Salvini, mi ha detto che ha la scrivania piena di appunti»
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di Luca Capponi 

«I fratelli Diego ed Andrea Della Valle avranno la cittadinanza onoraria di Arquata». L’annuncio è del sindaco Aleandro Petrucci, che fa riferimento ovviamente a quanto realizzato in loco dai due imprenditori marchigiani, i quali lo scorso anno, a tempo di record, aprirono uno stabilimento della Tod’s per dare lavoro e ossigeno a un territorio falcidiato dal sisma.

Della Valle e il sindaco Petrucci

«Sono stati gli unici a fare qualcosa di così grande e concreto -continua il primo cittadino-. Questo territorio, grande 93 chilometri quadrati, rischia seriamente di restare desolatamente vuoto se non si fa qualcosa di più. A livello occupazionale c’è la Unimer che sta lavorando per riaprire il sito, ma ci vorrà un annetto. La ricostruzione di fatto non è mai partita, ci sono migliaia di tonnellate di macerie da rimuovere, l’attenzione sta scemando sempre più tanto che nessuno si ricorda di noi. L’altro giorno a Roma ho fatto a spallate in mezzo a centinaia di giornalisti e colleghi per parlare con il vicepremier Salvini e chiedergli cosa hanno intenzione di fare per i terremotati. Mi ha risposto che ha il tavolo della sua scrivania pieno di appunti, staremo a vedere».

Pretare

«Di sicuro noi non molliamo. -continua Petrucci- Esclusa Pescara, la cui situazione è nota (non verrà ricostruita dov’era prima, ndr), faremo di tutto perché le altre frazioni tornino a vivere dove sorgevano originariamente, altrimenti non avrebbe senso fare ancora il sindaco. Per me i politici sono uguali, parlo con tutti ma voglio che si faccia qualcosa, che si acceleri, che non servano passaggi su passaggi per prendere anche la più semplice decisione. Oggi la popolazione qui è la metà di prima, siamo 600 circa tra mille difficoltà quotidiane. Mi prendo spesso dei rischi solo per, ad esempio, consentire alle persone di andare al cimitero a pregare per i propri defunti, cimiteri che presto verranno rimessi a posto ma che non sono ancora sicuri».


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