Dopo quella del presidente del Consiglio comunale di Ascoli, Marco Fioravanti, ecco in rapida successione un’altra bordata alla Regione Marche da parte del sindaco Guido Castelli. Il primo cittadino di Ascoli punta sul finanziamwenti non utilizzato dalla Regione per la bonifica dell’area ex Carbon. Anche lui accusa la vice presidente, l’ascolana Anna Casini.
«La Regione riceve dallo Stato un finanziamento di quasi 8 milioni di euro – dice Castelli – per bonificare un’area della ex Carbon ma non lo sa (o non lo vuole) utilizzare. Il Ministero dell’Ambiente, preso atto dell’inconcludenza anconetana, intende commissariare la Regione e riprendersi il denaro. Di fronte a tanta scelleratezza politica, la vice presidente, ascolana della giunta regionale cosa fa?
Invece di chiedere umilmente scusa alla sua città, se la prende col Comune e cerca di sottrarsi alle sue responsabilità con accuse senza senso. Siamo così abituati all’arroganza della Casini – aggiunge il sindaco – che ormai non ci facciamo più caso. Come le stalle provvisorie non consegnate agli agricoltori prima della neve del gennaio 2017, le offese al sindaco Petrucci che protestava contro l’incredibile esclusione di Arquata dagli sms solidali, le minacce a due terremotate durante un consiglio regionale. A parte queste gaffe – tuona Castelli – il problema vero è che la vicenda del mancato utilizzo degli 8 milioni di euro assegnati ad Ascoli conferma il sospetto che si vuole danneggiare la città di Ascoli. Come quando la Casini autorizza e acconsente che Ceriscioli chiuda l’ospedale di Ascoli e lo sposti a Spinetoli. Fu lei a intervenire su un suo collega di giunta per la revoca di un finanziamento destinato ad attività culturali già assegnato al Comune di Ascoli. Ci conforta tuttavia sapere che gli ascolani – conclude il primo cittadino – tutto questo lo hanno capito e domenica scorsa appena 300 ascolani su 50.000 hanno partecipato alle primarie del Pd».
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