di Maria Nerina Galiè
Proroga della solidarietà dal 1 gennaio 2019 al 6 aprile 2020 per i lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Comunanza: è quanto prevede l’accordo, sottoscritto lunedì 10 dicembre presso il Ministero del Lavoro, tra azienda, sindacati e istituzioni per blindare l’intesa raggiunta al Ministero per lo sviluppo economico lo scorso 25 ottobre poi ampiamente condiviso dai dipendenti dei sei siti produttivi italiani. Ancora un anno e tre mesi di orario di lavoro ridotto per una busta paga pari al 60%, anticipata però dall’azienda e non più dall’Inps. «Resta fermo in ogni caso l’impegno istituzionale dell’intesa quadro alla copertura degli ammortizzatori sociali anche per tutto il 2020», si legge in una nota a sigle riunite di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm. «Un passaggio dovuto – sostiene Antonio Spera, segretario nazionale Ugl – per salvaguardare i posti di lavoro in vista della saturazione degli stabilimenti che, in base alle previsioni dell’azienda e sempre il mercato non riservi sorprese, dovrebbe avvenire entro aprile 2020». In base alle aspettative, ed in ragione del piano industriale, entro il primo trimestre del 2020 dovrebbe essere operativa la nuova piattaforma per la lavasciuga da 8-9 chili. Questa andrà ad implementare il modello più piccolo, da 5-6 chili, che dovrà rientrare dalla Polonia sempre nel corso del 2020. Si parla in totale di 140 mila pezzi l’anno in più a cui sarà affidato anche l’ingrato compito di sostituire nei volumi la lavatrice top di gamma “Aqualtis” che andrà a Napoli. Il cambio avverrà gradualmente secondo gli accordi presi in sede di trattativa e nell’ambito di una operazione che comporterà un investimento di 18 milioni e 600 mila euro da parte della Whirlpool. C’è speranza poi di ulteriore crescita se andrà in porto il progetto “Unica”, l’elettrodomestico del futuro per il quale si attende la copertura finanziaria della casa madre.
«Il nostro compito – continua Spera – sarà quello di vigilare che i programmi siano rispettati. Ci saranno molti incontri di verifica all’interno di tutti gli stabilimenti».
Soddisfazione per le Rsu del sito produttivo piceno, Marini e Carnevali per la Fiom con Domenico Abrami della segreteria provinciale, Forti (Fim), Bartomioli (Uilm), Capolongo e Armandi che è anche segretario regionale Ugl. «Siamo fiduciosi – dice Marini – che dopo aprile 2020 il Governo manterrà la promessa fatta e interverrà con gli strumenti a sostegno che si riterranno opportuni. E’ stato inoltre preso l’impegno di rivedersi i primi mesi del nuovo anno a Roma, per valutare nuove misure atte ad incentivare le uscite degli eventuali esuberi che non potranno essere riassorbiti».
Dal 2015 al 31 dicembre prossimo sono circa 130 i lavoratori che sono già a casa, o in procinto di andarci, per raggiunti limiti di età o prepensionamento. Nello stabilimento di Comunanza dal 1 gennaio 2019 si conteranno poco più di 450 dipendenti. Se prima del 25 ottobre si parlava di 135 esuberi tra il 2019 e il 2021, con il nuovo piano aziendale dovrebbero restare in bilico soltanto 35 persone. Oltre che per Comunanza, gli ammortizzatori sono stati prorogati al 6 aprile 2020 anche per Napoli, Siena e gli enti centrali di Fabriano, Pero e Cassinetta. E’ stato invece posto il termine al 31 dicembre 2020 per Melano e Carinaro ed al 31 dicembre 2019 per il centro di ricerca di Cassinetta.
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