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Parcheggi in centro, ma quanto costate!
In città i più cari delle Marche,
e intanto scatta lo sconto di Natale

ASCOLI - Strisce blu: la politica del bastone e della carota. La convenzione del 2002 e il mistero della clausola mai esercitata in una città che ha le tariffe più alte e il reddito pro capite più basso delle Marche. Intanto, su richiesta della commissione Servizi comunali e dopo le reiterate proteste del presidente Simone Matteucci, il sindaco Guido Castelli lunedì incontrerà i vertici della Saba per affrontare il nodo
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di Adriano Cespi

La politica del bastone e della carota. E’ quella che, di comune accordo, Amministrazione Castelli e Saba hanno deciso di adottare per i parcheggi del centro storico. Quelli colorati di blu, per intenderci. “Bastone” durante l’anno, con quel biglietto da 1,70 euro che gli ascolani sono costretti a pagare per un’ora di sosta, e con le zone blu, quelle a pagamento, che si espandono fino a raggiungere la periferia (Campo Parignano). “Carota”, solo nel periodo natalizio, con il dimezzamento del ticket che, da domani e fino al 6 gennaio, scenderà a 0,85 centesimi, quasi a regalare alla città una boccata d’ossigeno in vista del nuovo anno.

Il bastone e la carota, dunque. Perché, se da un lato la politica della “carota” può servire a riportare gente nel cuore antico di Ascoli e soddisfare, almeno per il periodo delle Festività, le esigenze dei commercianti; dall’altro, la politica del “bastone” contribuisce a prosciugare, quotidianamente, il portafogli, peraltro già sgonfio, di chi deve, per lavoro, o sceglie, per passatempo, di raggiungere il centro storico per fare shopping, scoraggiando, così, anche i più “generosi” dal ritornarci. Da una nostra piccola indagine, infatti, emerge che è Ascoli il capoluogo di provincia delle Marche con la tariffa oraria più alta. Pesaro e San Benedetto sono, invece, le città che ce l’hanno più bassa.

I PARCHEGGI PIU’ CARI DELLE MARCHE… E NON SOLO – Ma cerchiamo di comparare i dati raccolti. Come detto è Ascoli, con 1,70 euro l’ora, a guidare questa poco edificante classifica della sosta su strisce blu più costosa. Seguono, ben distanziate, Ancona e Macerata con 1.20 euro l’ora. Infine, Pesaro e San Benedetto del Tronto con 1 euro l’ora. Non solo nelle Marche, Ascoli, infatti, detiene il record di città dai parcheggi più cari anche rispetto a comuni della Romagna e dell’Abruzzo, ed a città come Rieti. A Rimini, ad esempio, parcheggiare la propria auto sulle strisce blu in centro storico costa 1,20 euro l’ora. A Forlì 1,50 euro. A Cesena 1,60 euro. Anche a sud del fiume Tronto le cose non cambiano: ed è sempre il capoluogo piceno a guidare la classifica. Pescara si ferma a 1/1,20 euro per un’ora di parcheggio a pagamento. Stessa cifra, 1 euro, Teramo. Infine, se risaliamo la Salaria fino a Rieti ci accorgiamo che sostare sulle strisce blu in quella città costa 1,10 euro l’ora.

LA CONVENZIONE DEL 2002 E IL MISTERO DELLA CLAUSOLA MAI ESERCITATA – Ma come si è arrivati a questa situazione? Di chi sono colpe e responsabilità? Della politica naturalmente, quella che ha amministrato la città delle cento torri per tutti questi anni. E la memoria storica torna indietro di 16 anni, al 2002, quando l’Amministrazione di centrodestra (Forza Italia, Alleanza Nazionale, Udc) guidata dall’allora sindaco Piero Celani stipulò una convenzione di durata quarantennale con la società Saba alla quale, appunto, venne affidata la gestione dei parcheggi cittadini. A condizioni, alla lunga, poco vantaggiose per il Comune. Qualora, infatti, la Saba, sulla scorta del piano economico-finanziario stabilito, non avesse incassato un determinato importo, il Comune sarebbe dovuto intervenire a copertura. Provocando, così, negli anni, secondo le opposizioni, un forte debito (si parla di 7, 8 milioni di euro, anche se il dato reale non è mai stato reso noto dal Comune). Ma non è tutto. Un articolo contenuto nella convenzione permetterebbe all’amministrazione comunale, come clausola-paracadute, di riprendersi la gestione della sosta dopo dieci anni, e cioè a partire dal 2012. Cosa però mai fatta. La domanda allora sorge spontanea: perché quel diritto non è stato esercitato dall’Amministrazione Castelli? Intanto, su richiesta della commissione Servizi comunali e dopo le reiterate proteste del presidente Simone Matteucci, il sindaco Guido Castelli lunedì incontrerà i vertici della Saba per affrontare, appunto, il nodo parcheggi.

Parcheggio di Torricella, dove c’è anche la sede della Saba (Foto Vagnoni)

ASCOLANI COL REDDITO PIU’ BASSO DELLA REGIONE – Insomma, non la si può di certo considerare una città economica Ascoli, almeno per chi volesse godere, giornalmente, delle bellezze architettoniche del cuore cittadino, o per chi, invece, desiderasse semplicemente, farci dello shopping. Tutto questo mentre, secondo uno studio condotto dal quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” e pubblicato, lo scorso agosto, da Cronache Picene, a livello di reddito medio per abitante Ascoli, con 20.713 euro pro capite, si posiziona all’ultimo posto nelle Marche. Poi arriva Pesaro con 22.533 euro per abitante, Macerata con 22.915 euro. Infine, Ancona, la più ricca, con 24.321 euro pro capite.


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