di Luca Capponi
Di sicuro e innegabile c’è una cosa: piacciono ai bambini. E pure tanto. Basta farsi un giro in piazza del Popolo per rendersene conto. Dalla sera di sabato 15 dicembre, poi, hanno un appeal in più, visto che gli 80 grandi animali in plastica si sono illuminati al calar del sole. Dando sicuramente un tocco diverso, e nuovo, al salotto buono ma anche a zone vicine come San Francesco o corso Mazzini. Lupi, lumache, elefanti, coccodrilli; per la prima volta una città sceglie come sfondo per il periodo natalizio una serie di opere d’arte del movimento “Cracking art”, nato 25 anni fa in quel di Biella e nel frattempo passato per una notorietà internazionale ormai riconosciuta.
Saranno tra le cento torri fino al prossimo 17 febbraio per la mostra a cielo aperto intitolata “Zona Rossa“, grazie alla sinergia tra Comune, associazione “Verticale d’Arte” e il Bim Tronto, principale sostenitore dell’iniziativa. Che, nella terra di nessuno dei social, non ha mancato di dividere, scatenando le ormai immancabili chilometriche polemiche fatte di commenti più o meno sensati. E di significati, forse, che in molti non hanno saputo cogliere.
«Il rosso scelto come colore fondante ha una duplice valenza -spiega Stefano Papetti, curatore dei Musei Civici- poiché da una parte ricorda i toni del Natale e dall’altra, soprattutto, le “zone rosse” causate dal sisma, un rimando sempre acceso sulla situazione drammatica del cratere».
Il progetto è stato inaugurato ufficialmente nella Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani in una partecipato taglio virtuale del nastro, simboleggiato dall’accensione degli animali, i quali si fanno veicolo di messaggi solo in apparenza superficiali; natura, empatia (con il mondo dell’infanzia), ambiente (la plastica usata è rigenerata, in modo da evitare la creazione di rifiuti altrimenti pericolosi), memoria e quella “lentezza” tanto evocata in tempi così frenetici.
Sarà vera gloria? «Impossibile dirlo ora -continua Papetti- l’arte contemporanea per vocazione non è oggettivamente valutabile all’istante, devono passare anni affinché se ne comprenda la vera importanza. Certo è che la “Cracking art” nel corso del tempo ha avuto riscontri notevoli, avendo partecipato alla Biennale di Venezia e all’Expo di Milano, giusto per fare due esempi».
Altro fatto, ma non meno importante: i proventi ricavati dalla vendita delle mini-rane rosse in vendita presso il Palazzo dei Capitani (costano 20 euro) serviranno per finanziare il restauro di un quadro presente in Pinacoteca, vale a dire il “Redentore” di Cola dell’Amatrice.
Infine, una curiosità: appena illuminati, gli animali sono subito divenuti protagonisti (anche) degli scatti di una coppia di sposi appena convolata a nozze.
(ha collaborato Matteo Capponi)
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