di Andrea Ferretti
Passato (sei mesi), presente (Ascoli-Brescia) e futuro (mercato gennaio) con Antonio Tesoro, direttore sportivo dell’Ascoli Calcio. E’ lui a fare il punto a metà strada tra il pareggio col Cittadella e la sfida di venerdì sera col Brescia. Il ds pugliese, in sella dalla scorsa estate, spazia dalla campagna estiva a quella invernale e ha una parola buona per tutti i bianconeri, sia chi ha fatto bene (o male) e giocato di più, sia chi ha visto la maggior parte delle partite dalla panchina se non addirittura dalla tribuna. Tesoro parla in un giorno importante per l’Ascoli, quello del 24° anniversario della morte di Costantino Rozzi. «Personaggio di un calcio che non c’è più – dice – uno che ha fatto parlare l’Italia dell’Ascoli e di Ascoli, che è riuscito a creare un modello con una spinta propulsiva fuori dal normale anche perchè ascolano e quindi direttamente coinvolto. Lui è la storia dell’Ascoli e chiunque arriva dopo di lui deve prenderlo come modello». Fa piacere che queste parole escano dalla bocca di un giovane direttore sportivo.
Visto il clima natalizio, subito gli auguri («li rivolgo anche a nome della società a tutti i tifosi e agli addetti ai lavori») e poi un telegrafico bilancio di questo primo scorcio di campionato che si sta avviando al giro di boa. «E’ ampiamente positivo perchè abbiamo iniziato un percorso nuovo cambiando tutto e assumendoci grossi rischi. Pensate che polveriera si sarebbe alzata se avessimo perso le prime cinque partite, poteva capitare no? Ma la fortuna è che abbiamo un gruppo di giocatori che ci permettono di stare tranquilli, anche nei momenti difficili, persone serie che credono nel nostro progetto. Se mi aspettavo di più da loro? Ognuno ha dato il proprio contributo, qualcuno ha fato meglio e qualcun altro no, ma l’impegno è stato massimo da parte di tutti».
Un ds di solito lavora a braccetto con l’allenatore, e questo vale anche per Tesoro e Vivarini. «Non lo conoscevo ed è stata una sorpresa perchè ha dato un’identità importante a una squadra che gioca bene – dice riferendosi al mister – è molto preparato sia dal punto di vista tecnico che gestionale del gruppo». Sui singoli, il discorso scivola subito su un paio di senatori, Ardemagni e Troiano. «Ardemagni per noi è molto importante, ci è mancato per un paio di mesi ma per fortuna in quel periodo siamo riusciti lo stesso a fare buoni risultati, segno che chi l’ha sostiutito ha dato il massimo. Troiano finora si è rivelato uno dei punti cardine della squadra, ha sempre avuto un rendimento elevato, lo definirei un arrivo provvidenziale, e la sua presenza è fondamentale nello spogliatoio». Parlando dei singoli, è impossibile non affrontare l’argomento Ninkovic e, quindi, il mercato. «Si tratta di un giocatore sopra la media della Serie B – dice Tesoro – uno che fa la differenza. Non abbiamo intenzione di cederlo anche perchè non ce lo possiamo permettere. La società l’ha messo al centro, e lui per la prima volta in carriera si trova in questa situazione».
Restando in tema mercato, passiamo alle famose “coppie” (due giocatori per ogni ruolo) che nel calcio “prof” ormai posseggono quasi tutti. «Non posso nascondere che qualche carenza c’è. Ad esempio, Kupisz a destra che non è un esterno basso o Valeau (infortunato, ndr) come vice di DElia a sinistra. La squadra era stata costruita per il 3-5-2, ma poi il modulo è cambiato e non abbiamo un sostituto naturale di Ninkovic. In quel ruolo sono stati adattati Cavion e, contro il Cittadella, anche Parlati. Il vice Troiano era Zebli, ma anche lui è infortunato. In qualche ruolo siamo scoperti e, in previsione del mercato, vanno presi in considerazione quelli che finora non hanno avuto molto spazio come Parlati e Carpani. Sentiremo anche le loro esigenze».
Attacco tallone d’Achille? I numeri dicono di sì, con 4 gol di Ardemagni (media comunque elevata considerando le presenze), 2 di Ninkovic, 1 ciascuno di Ngombo e Ganz. Ancora all’asciutto Beretta e Rosseti. «I numeri sono questi – dice Tesoro, ma abbiamo recuperato queste carenze con i tre gol di Brosco e di Cavion. Mi auguro che qualche attaccante si sblocchi in queste tre partite permettendoci così di fare della valutazioni di più ampio respiro. Certo è che nei reparti dove interverremo, poi dobbiamo liberare qualcosa».
Altro neo dell’Ascoli sono state le espulsioni. «Quella di D’Elia a Pescara ci poteva stare, quelle di Ninkovi e Rosseti no. Ho parlato con la squadra chiamando tutti a una maggiore responsabilità. Con lo Spezia, senza Ninkovic, andò bene, ma a Venezia se fossimo rimasti in undici non credo che avremmo perso. Giocatori multati? Assolutamente no, ma la multa – sorride il diesse – la pagano attraverso cene alla squadra».
Poi è la volta di Ingrosso, il difensore ex Pisa che finora non è stato mai nemmeno convocato. Un caso? Un mistero? Lo svela il ds bianconero. «A Pisa ha giocato fino all’ultimo, con noi ha svolto i primi due allenamenti, poi ha avuto un problma a un piede e l’infortunio è stato sottovalutato. E’ stato anche in un centro specializzato (Isokinetic di Bologna, ndr), ma alla fine abbiamo scoperto che da due mesi si stavaa curand per una fascite plantare che non c’era. Adesso sappiamo che c’è una ciste e ci auguriamo che tutto si risolva al meglio e che nel girone di ritorno torni in gruppo».
Avendo di fronte un direttore sportivo, come si fa a non parlare anche di contratti? «Ce ne sono alcuni in scadenza (30 giugno 2019, ndr) – conferma Tesoro – e sono anche di giocatori molto importanti come Addae, Troiano, Laverone e Valentini. Per parlare con loro, da tempo ho deciso di aspettare la fine del girone di andata.
Venerdì sera c’è Ascoli-Brescia. «La classifica parla da sola (Brescia secondo, ndr), ma noi non abbiamo paura e faremo un’altra prestazione sopra i nostri limiti. Ce la giocheremo forte. Speriamo di fare ai tifosi e alla città un bel regalo di Natale». A proposito di città, sentite Tesoro: «Sapevo che Ascoli era una piazza dove si viveva di calcio, ma non immaginavo in questa maniera. E’ un aspetto che ci deve responsabilizzare ancora di più». In chiusura un pensiero per il giovane bianconero Alessandro De Angelis (fa parte della rosa della prima squadra, ndr) che sta attraversano un momento difficile. «E’ un ragazzo coraggioso – conclude Tesoro – e gli faccio un grade in bocca al lupo affinchè si riprenda bene e al più presto. Deve coltivare la speranza che nel suo futuro ci sia un posto come giocatore dell’Ascoli».
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