di Benedetto Marinangeli
I piemme della Procura della Repubblica del Tribunale di Vicenza Giovanni Parolin e Barbara De Munari titolari dell’inchiesta condotta sul ferimento di Luca Fanesi avvenuto a Vicenza il 5 novembre 2017 a seguito della partita Vicenza-Sambenedettese, hanno chiesto al giudice delle indagini preliminari di disporre l’archiviazione del procedimento.
Una decisione che lascia perplessi soprattutto dopo le testimonianze raccolte, i filmati ed i referti medici dell’ ospedale di del capoluogo berico dove Luca Fanesi è rimasto ricoverato per diversi mesi tra la vita e la morte.
“Gli accertamenti svolti – si legge nell’atto datato 23 novembre 2018 – portano ad escludere che il Fanesi o altri abbiano riferito dell’origine delle lesioni dal medesimo riportate; l’acquisizione di tutte le conversazioni non ha fatto emergere alcuna significativa circostanza; l’acquisizione dei filmati ha permesso di escludere che ci siano immagini che hanno ripreso il momento esatto in cui si è verificato il fatto ovvero quando lui sparisce dietro la camionetta del reparto mobile; la consulenza medica svolta dal professor Paolo Fais e dalla dottoressa Chiara Giraudo identifica quale dinamica più probabile quella che le lesioni di una contusione cranio encefalica sia stata prodotta dall’urto del capo contro il marciapiede avvenuto per caduta accidentale”.
Su Facebook il fratello di Luca, Massimiliano “Max” Fanesi commenta così la notizia. «Una richiesta di archiviazione – scrive – che ci lascia basiti. Si basa su una consulenza medico legale dove i CT (consulenti tecnici, ndr) non hanno nemmeno “sbendato” la testa di Luca per visionare le lesioni. Il filmato che documenta ciò è imbarazzante».
Insieme al legale di fiducia avvocato Fabio Anselmo, Massimiliano Fanesi lunedì scorso si è recato al Tribunale di Vicenza per presentare opposizione alla richiesta di archiviazione della Procura. L’udienza di discussione è fissata per il 26 aprile 2019.
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