E’ spento da quasi un mese (29 novembre), ma l’autovelox (anche sotto forma di controllo della velocità media) di Croce di Casale, lungo la strada statale “78 bis Picena” fa ancora discutere. Sul tema, che tocca da vicino il portafoglio di molti automobilisti “pizzicati” con il piede pesante, interviene di nuovo l’amministrazione provinciale, ex proprietaria della strada (ora finita all’Anas passando per la Regione), che nel 2011 installò gli occhi elettronici per il controllo della velocità. In particolare da Palazzo San Filippo arrivano due “precisazioni” su questa vicenda che pare essere infinita. «La Provincia -si legge in una nota ufficiale dell’Ente- è venuta a conoscenza del passaggio di competenze tra Anas e Regione solamente il 27 novembre 2018. Pertanto, si è prontamente attivata, di concerto con la Polizia Stradale di Ascoli Piceno, per promuovere una valutazione ed un approfondimento circa la permanenza dei dispositivi di sicurezza sul tratto interessato nel rispetto delle prerogative di tutti gli enti preposti. Nel frattempo la Provincia, con riguardo alle esigenze degli utenti, ha provveduto a sospendere il servizio di rilevazione della velocità a partire dal 29 novembre scorso. In secondo luogo chiarita tale circostanza, si fa presente che le criticità riferite circa l’erogazione delle sanzioni riscontrate dal 25 ottobre al 29 novembre scorso, giorno in cui è stato sospeso il monitoraggio, saranno oggetto di valutazione da parte degli organi giurisdizionali. In ogni caso -conclude- la Provincia osserva che le multe elevate denotano comunque una trasgressione dei limiti di velocità nel tratto interessato, spetterà poi alle competenti autorità stabilire se sussistano eventuali problematicità tra aspetti formali e sostanziali con riguardo alle infrazioni rilevate nel periodo considerato. La Provincia ricorda infine che sulle altre arterie provinciali il servizio di monitoraggio rimane attivo e in linea con i limiti di velocità stabiliti nelle strade interessate».
rp
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