Castel Trosino è andato in…benefico tilt. Il piccolo borgo piceno, infatti, quasi non è riuscito a contenere le tantissime persone (un migliaio) che hanno deciso di partecipare all’ultimo appuntamento di “Sibilla Splendens”, andato in scena lo scorso 26 dicembre. Una “sbornia” di pubblico da cui la Compagnia dei Folli, organizzatrice dell’evento che ha visto tappe anche a Quintodecimo ed Arquata, ci ha messo un po’ per riprendersi.
Neanche le più rosee previsioni, infatti, lasciavano immaginare una così massiccia presenza durante lo spettacolo itinerante “Tempus est iocundum”dei Guardiani dell’Oca, tenutosi tra i meravigliosi scorci del borgo medievale, che tra illuminazione e proiezioni è divenuto il luogo ideale per raccontare la natività di Cristo. Tra le mura di pietra e i ricordi di un insediamento longobardo, gli attori hanno dato vita ad una messa in scena che si è conclusa davanti alla Sacra Famiglia che attendeva gli spettatori sul sagrato della chiesa di San Lorenzo, ancora chiusa per inagibilità.
Sì, perché mission fondamentale di “Sibilla Splendens“, giunta con questa alla sua seconda edizione, è quella di portare vicinanza alle zone colpite dal sisma attraverso l’arte. Quindi, prima di Castel Trosino ecco appunto Quintodecimo di Acquasanta Terme, da cui il viaggio è iniziato lo scorso 8 dicembre, in occasione dell’inaugurazione della XX edizione della Rassegna di Presepi Artigianali, e Arquata, dove il 23 dicembre il tour si è dipanato tra Borgo 1, Capodacqua, Piedilama, Pretare, Trisungo, Faete, Colle, con la musica della Mo’ Better Band e di MistraFunky.
“Sibilla Splendens” gode del sostegno del Mibact, della Regione Marche nell’ambito del progetto “Marche inVita, lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma” e del Consorzio Marche Spettacolo.
Lu. Ca.
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