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E dopo un secolo la musica antica
tornò nella cripta di Sant’Emidio

ASCOLI - Protagonisti il giovanissimo controtenore italo-greco Nikos Angelis e Sabrina Gentili all'organo, mentre Nazzareno Menzietti ha descritto la Natività di Giotto, l'adorazione dei pastori di Lorenzo Lotto e il cinquecentesco Presepio di terracotta policroma della Basilica Cattedral
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«Dopo circa un secolo torna il canto nella cripta di Sant’Emidio». Con queste parole il parroco del Duomo, don Angelo Ciancotti, ha aperto il concerto di musica antica “Lux Fulgebit – La Natività tra arte e musica” svoltosi sabato sera grazie all’organizzazione dell’Associazione Culturale “Medea” in collaborazione con “Radio Incredibile” ed il Festival Internazionale di Musica Antica “Gaudete!”. Interpreti della serata il giovanissimo controtenore Nikos Angelis accompagnato all’organo da Sabrina Gentili. Un repertorio ricercato che dal canto gregoriano approda all’oratorio del 1700 con pagine scelte tratte dal Messiah HWV 56 di G.F.Händel e dal Nisi Dominus RV 608 di A. Vivaldi. Organo con diapason a 415 Hz e temperamento Werckmeister.  Un duo affiatato, capace di rendere le molteplici sfumature della musica affrontata: dall’intima drammaticità del “Cum dederit” di Vivaldi alla spensieratezza di “O thou that tellest” di Händel, dalla raffinata eleganza del pezzo di barocco francese di Philidor, in cui Angelis si è esibito al flauto, alle agilità dell'”Amen” del Nisi Dominus di Vivaldi.
Grande spazio è stato dedicato alla musica medievale con le sequenze gregoriane più belle del periodo natalizio e  “Los set goyts” del Llibre Vermell in cui il controtenore ha accompagnato il suo canto con la viella. Il concerto è stato intervallato dalla lettura di opere d’arte curata da Nazzareno Menzietti che con grande carisma ha descritto la Natività di Giotto, L’adorazione dei pastori di Lorenzo Lotto e il cinquecentesco Presepio di terracotta policroma della Basilica Cattedrale di Ascoli Piceno. Sorpresa finale, la prima esecuzione in tempi moderni di un’antifona dedicata a Sant’Emidio che è tornata a risuonare tra le mura della cripta dopo almeno sei secoli.


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