Una cena in pizzeria, in uno dei locali più noti della città: Mister Ok. Attorno ad un tavolo, lunedì sera, alcuni big della politica ascolana dell’ultimo ventennio. A “capotavola” il candidato sindaco in pectore, Piero Celani, insieme a pezzi da “90” (in termini di preferenze e “raccolto” elettorale…) del centrodestra ascolano: tre assessori dell’attuale giunta comunale (Luigi Lattanzi, Daniele Gibellieri e Alessandro Filiaggi), un capogruppo di maggioranza (Simone Matteucci), uno di minoranza (Francesco Viscione dell’Udc, da sempre molto legato a Celani) e un ex candidato sindaco (Walter Gibellieri) nonché animatore di una lista a sostegno del centro destra nel 2014.
Mancavano altri due consiglieri per completare quella che potrebbe diventare la “squadra” a sostegno di Celani. Non c’era Valentino Tega, in passato vicino a Celani, che sabato dovrebbe presentare la sua lista “Ascoli nel futuro” e che viene dato come sostenitore della candidatura a sindaco di Massimiliano Brugni, indicato da mesi come il “delfino” dell’attuale primo cittadino Guido Castelli sempre più spettatore in questa fase cruciale della vita del centro destra ascolano. C’è poi Marco Fioravanti intenzionato a capitalizzare alle prossime amministrative il consenso ottenuto alle ultime elezioni politiche che non gli è servito comunque per staccare il biglietto per la Camera.
E, non da ultimo, l’assessore Gianni Silvestri pronto a schierare una batteria di lista a sostegno della sua candidatura. Di fronte ad una pletora di candidati, qualcuno, soprattutto nell’ambiente di Fratelli d’Italia che sostiene Fioravanti, sarebbe sul punto di chiedere la convocazione delle primarie per la scelta del possibile successore di Castelli. Primarie da svolgersi ad inizio febbraio o…direttamente al primo turno elettorale delle prossime amministrative. La corsa verso Palazzo Arengo è appena cominciata.
rp
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