di Luca Capponi
Leggenda narra che la madre, in viaggio verso Ancarano, lo partorì lungo la strada, in un non meglio precisato giorno del 1269. Esattamente 750 anni fa. Anche se, ovviamente, pure per datare l’anno ci è voluta una ricostruzione a posteriori. D’altronde, quando si parla di Francesco Stabili alias Cecco d’Ascoli, i contorni della leggenda sono sempre lì, pronti ad affacciarsi su ogni aspetto della sua esistenza. Il fatto che morì sul rogo nel 1327 (in quel di Firenze), condannato dall’Inquisizione per eresia, non ha invece bisogno di conferme o ricerche ulteriori. Scomunicato, messo alla gogna, arso vivo per le sue idee: Cecco è divenuto presto il simbolo della determinazione di tutto un popolo, quello ascolano, abituato da sempre a non piegarsi per tenere alto un principio, anche a costo della vita.
Per questo, in occasione dei festeggiamenti per i 750 anni dalla nascita, tutta la città proverà a chiederne la riabilitazione ufficiale nelle sedi competenti del Vaticano. Nelle intenzioni, dovrebbe accadere un po’ quello che è accaduto a Galileo Galilei (con tutte le differenze del caso), anch’egli condannato per eresia e “perdonato” solo in tempi recenti. All’iniziativa sta lavorando sottotraccia il Comune, con l’assessore alla cultura Piersandra Dragoni in prima linea, pronto a coinvolgere il vescovo Giovanni D’Ercole per presentare la documentazione del caso a Roma.
Sarebbe davvero un bel regalo di compleanno per il grande Stabili, poeta, medico, astronomo, astrologo, filosofo, insegnante (ingabbiarlo in una o più definizioni sarebbe ingiusto), la cui impronta tra le cento torri è ben viva tramite manifestazioni di ogni tipo, dall’architettura alla letteratura.
La stessa città che lo omaggerà durante tutto il 2019 attraverso una lunga serie di eventi. E anche l’Ascoli Calcio potrebbe unirsi, stampando in tiratura limitata una serie di magliette con impresso il logo del 750esimo. Ma non mancheranno spettacoli (potrebbe tornare in scena “L’eretico”, godibile recita teatrale diretta da Stefano Artissunch), proiezioni (si lavora al ritorno in città del film che Piero Benfatti girò su Stabili, interpretato tra gli altri da Tobias Moretti e Remo Girone), ma anche conferenze, itinerari turistici a tema e una lettura no stop del capolavoro “L’acerba”, il poema da lui scritto utilizzando 4.865 endecasillabi in sestine.
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