di Maria Nerina Galiè
L’erogazione dell’acqua non sarà interrotta stanotte, venerdì 18, né la notte di sabato 19 in nessuno dei Comuni della provincia di Ascoli Piceno, dove dal 14 gennaio scorso è stata disposta la chiusura notturna dei contatori per fronteggiare l’emergenza idrica che sta colpendo il territorio. La Ciip ha accolto per questo fine settimana la richiesta del sindaco del capoluogo, Guido Castelli, e della Federazione pubblici esercizi della Confcommercio provinciale di spostare, almeno durante i week end, l’orario del blocco dalle 23 alle 2 del mattino. I rubinetti saranno di nuovo chiusi dalle 23 di domenica fino alle 6 di lunedì.
«Tale decisione – precisa Giacinto Alati, presidente del Ciip – è stata adottata per venire incontro alle esigenze degli operatori economici e dei cittadini. Va però considerata come un provvedimento straordinario che potrà essere eventualmente riproposto solo se il consumo di acqua di questo fine settimana non andrà ad aggravare la situazione di crisi idrica».
A meno di una settimana dall’inizio di quello che sembra preannunciarsi come un lungo periodo di austerità in fatto di acqua, sono emersi i primi ostacoli, momentaneamente rimossi per limitare al massimo i disagi alla popolazione. Togliere l’acqua alle 23 penalizza notevolmente bar e ristoranti che soprattutto il fine settimana ambiscono a lavorare fino a tardi. Molti cittadini poi usufruiscono di particolari agevolazioni sulle tariffe dell’energia elettrica durante le ore notturne. Ma non si può carpire il risparmio accendendo di notte lavatrici e lavastoviglie se i tubi sono a secco.
E’ stata revocata inoltre l’ordinanza del sindaco di Folignano Angelo Flaiani, del 15 gennaio scorso, di non bere acqua dai rubinetti in alcune zone di Villa Pigna. La misura si era resa necessaria dopo che il Dipartimento di prevenzione dell’area vasta 5 aveva accertato livelli microbiologici superiori ai limiti di legge su due campioni di tre analizzati. «Si è trattato di fenomeni transitori e fisiologici – tiene a dire Alati – che non devono destare allarmismi».
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