di Luca Capponi
Una vera e propria “maratona” tra i mille problemi di un territorio in grave difficoltà. Non solo post sisma, ma anche infrastrutture ed emergenza idrica nel planning del sottosegretario Vito Crimi. La sua delega alla ricostruzione l’ha portato nel Piceno nella giornata di lunedì 21 gennaio, mentre martedì 22 sarà nel Fermano e nel Maceratese.
Fittissima l’agenda dell’esponente del Governo 5Stelle-Lega, che in mattinata ha fatto tappa ad Arquata per visitare la fabbrica Tod’s inaugurata lo scorso anno da Diego Della Valle, poi a Pretare per incontrare i sindaci del cratere. In quest’ultimo caso, chiarissime le richieste dei primi cittadini, con in pole position proprio i rappresentanti di Arquata, il sindaco Aleandro Petrucci (con cui ha visitato il borgo distrutto) ed il vice Michele Franchi: «Snellire la burocrazia e guardare con un occhio di riguardo i comuni che hanno subìto più danni, accelerare le pratiche per gli edifici con meno danni e finanziare i piani di recupero».
Crimi, accompagnato dal commissario Piero Farabollini, si è dimostrato ricettivo dando ascolto alle istanze di tutti e ringraziando i sindaci per la sentita partecipazione. Anche lui, come gli altri rappresentanti istituzionali passati qui negli ultimi mesi, ha ribadito che urge un cambio di passo. «Mi chiedo -ha detto Crimi- come si possa immaginare uno sviluppo imprenditoriale se i collegamenti continuano a non essere efficaci come dovrebbero. Dobbiamo intervenire al più presto non solo per ripristinare la viabilità perduta, ma per potenziarla e dare vigore al tessuto sociale e lavorativo. Ad Arquata le ferite sono evidenti. Il pensiero va ai cittadini che hanno perso tutto e stanno trascorrendo un altro inverno nelle casette. Dopo anni di leggi stratificate e ordinanze che contrastano l’una con l’altra, scritte sulla loro pelle senza ascoltarli e che si son visti cambiare ripetutamente, dobbiamo pensare e scrivere insieme a loro le modifiche normative necessarie a rendere più efficace e rapida la ricostruzione. Dobbiamo lavorare insieme e senza pregiudizi, in un costante dialogo e pratico confronto. Lo dobbiamo ai cittadini che soffrono e che attendono risposte».
Dopo avere incontrato anche associazioni e imprenditori, il sottosegretario si è mosso alla volta di Ascoli, dove ad attenderlo c’era un tavolo di confronto in Prefettura alla presenza di tanti interlocutori; dalla padrona di casa Rita Stentella al presidente della Regione Luca Ceriscioli e quello della Provincia Sergio Fabiani fino ai vertici delle forze dell’ordine, rappresentanti dei Vigili del Fuoco, dell’Esercito, della Capitaneria di Porto. Anche a loro Crimi ha spiegato che sono in corso di valutazione ipotesi di semplificazione della normativa emergenziale e che si lavorerà, di concerto con i soggetti coinvolti, per varare entro l’anno un testo unico delle leggi sulla ricostruzione.
«Nelle Marche, oltre i tanti cittadini colpiti, anche le forze dell’ordine e di sicurezza hanno perso molto durante il sisma del 2016. Eppure sono riusciti a garantire il presidio del territorio, la continuità degli interventi nell’emergenza e la sicurezza dei cittadini» ha sottolineato Crimi, che successivamente ha incontrato anche i vertici di Ciip, Arpam e Anas. Al centro del discutere, anche i 27 milioni che il precedente Governo Gentiloni aveva stanziato per le migliorie all’acquedotto del Pescara.
«Si è riaperto un percorso di dialogo con il Governo – ha ricordato Ceriscioli – L’auspicio è quello di mettere in moto attraverso la necessaria semplificazione normativa i 900 milioni di euro disponibili per la ricostruzione degli edifici pubblici. Risorse in grado di favorire un effetto moltiplicatore. L’obiettivo è aprire i cantieri, impiegare nuova forza lavoro e premiare chi decide di restare lanciando un messaggio di rinascita. E poi perimetrazioni e partenza dei progetti, aree per il turismo di ritorno e il secondo piano per i beni ecclesiastici: sono queste le cose cui abbiamo maggiormente bisogno per permettere al territorio di guardare al futuro con fiducia».
Infine, altro incontro con gli ordini professionali. Anche qui il ritornello è uno. «Da più parti arriva -ha ribadito Crimi- la denuncia di una burocrazia opprimente, a volte incomprensibile. Un abisso di norme, codici e ordinanze emesse negli anni passati che oggi strozza anche i più piccoli tentativi di ripresa nei territori devastati dal terremoto. Dinnanzi al rischio di desertificazione di questi territori, dobbiamo impegnarci a semplificare la burocrazia, responsabilizzando il ruolo dei liberi professionisti che firmano i progetti e le certificazioni, ed incentivando le attività che vogliono investire sul territorio, sempre nel rispetto della legalità e nella garanzia di sicurezza dei cittadini».
A concludere la “maratona” l’appuntamento col sindaco di Ascoli Guido Castelli all’Arengo.
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