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Commercio, in arrivo
la “stretta” sui festivi
Silvestri (M5S): «Battaglia vinta»

ASCOLI - Esulta la deputata grillina: «Prevediamo un sistema di deroghe per fare in modo che tutti possano avere la possibilità di gestire al meglio i loro tempi di apertura e chiusura. Abbiamo previsto anche delle sanzioni per chi non rispetterà le regole e quei soldi verranno riutilizzati per opere utili alla comunità»
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Aperture domenicali dei negozi, in arrivo la stretta alla deregulation. Secondo la proposta di legge all’esame della Commissione parlamentare sono previste 26 domeniche all’anno (su 52) con le serrande alzate ed altre 4 aperture nei festivi. Tra i proponenti della legge c’è anche la deputata ascolana grillina Rachele Silvestri. «Siamo soddisfatti dell’arrivo del testo della proposta di legge in commissione per il voto definitivo -dichiara Silvestri insieme al collega Massimiliano De Toma- Un testo sul quale abbiamo profuso il massimo impegno per giungere alla migliore soluzione possibile, in accordo con i colleghi di Governo della Lega. È una battaglia importante che nasce da un concetto che per noi è sacro: la dignità delle persone viene prima dei guadagni». Poi la palla passerà alle Regioni. «Avranno la possibilità di definire un piano triennale di aperture d’intesa con enti locali e associazioni di categoria -aggiunge Silvestri- I vantaggi sono diversi: innanzitutto, questo consentirà a tutti di poter tenere aperto durante le domeniche di maggior afflusso. Su un totale di 52 domeniche infatti, prevediamo che gli esercizi commerciali possano decidere di tenere aperto per un massimo di 26 giorni, in base alle esigenze e ai picchi di afflusso, come il periodo dei saldi o periodi di maggior turismo. Delle 12 festività invece, sono 4 i giorni in cui si potrà tenere aperto, mentre nei restanti giorni tutti i lavoratori potranno godersi le feste in famiglia. Si potrà così garantire e ridare valore al tempo familiare, consegnando a lavoratori e commercianti una qualità di vita migliore. Allo stesso tempo, potremo ripopolare quei centri storici che ad oggi sono ad appannaggio della grande distribuzione: le attività presenti nei centri storici e gli esercizi di vicinato infatti sono esentati dall’applicazione di questa norma». «Non vogliamo -concludono Silvestri e De Toma- che tutti i negozi siano chiusi la domenica, ma prevediamo un sistema di deroghe per fare in modo che tutti possano avere la possibilità di gestire al meglio i loro tempi di apertura e chiusura. Abbiamo previsto anche delle sanzioni per chi non rispetterà le regole e quei soldi verranno riutilizzati per opere utili alla comunità»


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