«L’idea è talmente vantaggiosa, sotto ogni aspetto, che dovremmo proporre all’Erap di attingere all’invenduto per ogni esigenza alloggiativa, non solo per il terremoto», così Anna Casini, vice presidente della Regione Marche, in visita nel Piceno venerdì 8 febbraio insieme con il presidente Luca Ceriscioli. Il momento clou è stato a Roccafluvione perla cerimonia di assegnazione di nove appartamenti, acquistati dall’Ente regionale per l’abitazione pubblica da destinare ad altrettante famiglie terremotate, inseriti in una palazzina nuova di 12 unità.
A fare gli onori di casa un orgoglioso Francesco Leoni, sindaco di Roccafluvione, che aveva anticipato a Cronache Picene (leggi l’articolo) l’entusiasmo dei cittadini per l’iniziativa che permetterà loro di godere di un’ottima sistemazione in attesa di rientrare nelle case di proprietà danneggiate dal sisma in modo grave. I nuclei familiari che potevano rientrare nella graduatoria infatti sono quelli che hanno avuto ordinanza di inagibilità di tipo “E” o “F”, oppure residenti in zona rossa.
«Abbiamo garantito agli sfollati una risposta adeguata alle loro esigenze e conseguito tre importanti risultati», ha detto il presidente Ceriscioli. «Innanzitutto è stata data un’abitazione temporanea di elevata qualità costruttiva – ha spiegato – superiore agli standard propri dell’edilizia pubblica, ripopolando le aree colpite dal sisma. Poi aiutiamo le imprese marchigiane acquisendo l’invenduto e coinvolgendole nella fase della ripresa. Infine stiamo costruendo un grande patrimonio Erap. Già 181 di questi appartamenti, su un totale di 300, sono diventati di proprietà pubblica e lo rimarranno per fronteggiare l’emergenza sociale abitativa anche dopo la fase della ricostruzione».
L’attenzione della vicepresidente Casini è stata catturata dalla qualità degli immobili consegnati, descritti come “ampi e con finiture da edilizia commerciale, quindi di altissimo livello”. «E’ stata un’operazione – ha commentato – che ha garantito di non consumare suolo, ma di reinvestire su quanto già costruito. Roccafluvione rientra tra i Comuni che hanno scelto di puntare sugli immobili per ospitare i cittadini terremotati».
«A Roccafluvione non abbiamo chiesto le Sae (Soluzioni abitative di emergenza, ndr) – ha raccontato il sindaco Leoni – poiché il numero degli sfollati poteva essere fronteggiato con le abitazioni libere sul territorio. Poi è arrivata l’opportunità offerta dalla Regione, che abbiamo subito colto. In questo modo, tra l’altro, si libereranno altre nove unità abitative che ospiteranno altre persone che dovranno riparare le proprie abitazioni. Quindi si è innescata una rotazione funzionale, positiva per la rinascita del paese e per le famiglie terremotate».
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