di Bruno Ferretti
Nove campionati con l’Ascoli, dal 1974 al 1983. Sette di Serie A e due di B per un totale di 214 partite (con 2 gol) che gli regalano un posto nella top ten delle presenze dei bianconeri di tutti i tempi. Francesco Scorsa, calabrese di Soverato, oggi 72enne, ha anche allenato l’Ascoli per alcuni mesi in Serie C1 nella stagione 1996-1997.
Si è stabilito a Cesena, ma ad Ascoli (dove arrivò proveniente dal Foggia) ha trascorso gli anni migliori da calciatore, e i colori bianconeri gli sono rimasti attaccati addosso. Invitato dalla nuova dirigenza, è tornato di recente ad Ascoli per la celebrazione del 120°. Per lui è stata un’emozione particolare rientrare al “Del Duca” dove fu apprezzato protagonista e rivedere tanti vecchi amici, tanti compagni di squadra, l’allenatore Carlo Mazzone.
«Nove anni non sono pochi, e non posso certo dimenticarli – dice Scorsa- ad Ascoli sono stato bene, i tifosi mi stimavano e in campo davo tutto come gli altri. Abbiamo disputato grandi campionati dando del filo da torcere anche ai maggiori club di Serie A di quei tempi e nel 1977-1978 – prosegue l’ex difensore – vincemmo il campionato con l’Ascoli dei record. L’Ascoli oggi è a metà strada fra playoff e playout, può succedere ancora tutto ma è soprattutto un campionato di interdizione in preparazione del prossimo. La squadra fin qui ha avuto alti e bassi, è mancata continuità di rendimento perché è stata totalmente rinnovata».
«L’Ascoli ha alcuni giocatori di ottima levatura come Ciciretti e Ninkovic sui quali costruire una squadra competitiva per il prossimo campionato, anche se Ciciretti è in prestito. Starà all’allenatore fare le scelte giuste fra tanti giocatori. Con l’ arrivo di Milinkovic-Savic credo sia stato risolto anche il problema del portiere, ruolo fondamentale per ogni squadra, perché oltre a parare deve saper guidare la difesa. Io avevo alle spalle Felice Pulici, scomparso di recente, che mi dava preziose indicazioni, come e dove intervenire. Poi a mia volta chiamavo Adelio (Moro, ndr) e al resto pensava lui».
Francesco Scorsa è stato un prototipo del libero moderno. Aveva qualità tecniche e grande visione di gioco, quindi partecipava alla costruzione del gioco e spesso si trasformava in centrocampista aggiunto. È rimasto legato all’Ascoli e spera di rivederlo prima possibile in Serie A. Come quando c’era lui.
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