di Federica Serfilippi
Lacrime, dolore, ricordi e applausi. È così, in una chiesa gremita, che Ancona ha voluto dare l’ultimo saluto a Lorenzo Farinelli, il medico di 34 anni morto lo scorso lunedì dopo aver combattuto per otto mesi contro un linfoma Non-Hodgkin e sperato di raggiungere gli Stati Uniti per curarsi con i fondi raccolti con le donazioni ricevute. Al Santissimo Crocifisso degli Archi, quartiere dove è cresciuto, a centinaia sono giunti questo pomeriggio per stringersi al dolore degli affetti di Lollo, i suo genitori Amalia e Giovanni, la fidanzata Martina, gli amici, i colleghi e i compagni di teatro. Alcune persone, come l’assessore Stefano Foresi, hanno seguito l’omelia fuori dalla chiesa, tanto l’interno era gremito. L’arrivo del feretro è stato salutato con un lungo applauso.
La madre Amalia Dusmet: «Mi diceva che forse questa malattia gli era stata data per capire quanto fosse importante stare vicino agli altri. Per questo, ha ripetuto che c’era da aiutare anche Calogero (il ragazzo siciliano con la stessa malattia di Lorenzo che ha lanciato come lui un appello social per raccogliere fondi, ndr). Si è tolto lo stipendio e ha dato a lui i suoi soldi. In questo periodo ci è piombata addosso un’ondata d’amore. A voi va il nostro più sentito grazie». Il parroco don Davide Duca: «Lorenzo ha combattuto e lo ha fatto con gentilezza d’animo e determinazione, senza diventare schiavo del suo desiderio di vita. Ha chiesto aiuto con umiltà. Lo ha chiesto a noi e abbiamo risposto con una generosità pari alla sua. Il suo chiederci aiuto ci ha fatto riscoprire come comunità. Noi anconetani siamo gente rude ma buona».
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