di Andrea Ferretti
Se non è “fai da te” poco ci manca. Ad Ascoli la segnaletica orizzontale (quella disegnata per terra) va e… viene. Prima si sbiadisce, poi sparisce e nessuno provvede a rinfrescarla. A meno che in Comune non arrivino telefonate e/o lettere di lamentele dei residenti (a volte ne basta anche una), e allora ecco che compare la squadra di operai armati di vernice, spruzzatori e tutto ciò che serve per il restyling. Ma se le strisce vanno ridisegnate, ci sono anche quelle da cancellare. Come nel caso di alcuni stalli riservati ai portatori di handicap che non sono più utilizzati, ma che stanno lì. Ed è ovvio che nessuno, pur potendolo legittimamente fare, si azzarda a posteggiarvi l’auto. Anche perchè potrebbe materializzarsi la bici di Vittorio Brumotti, l’inviato di “Striscia” pronto a consegnare l’emblema di “figura di m….”.
In queste ore nuove strisce gialle (per residenti) e stalli per portatori di handicap sono state rifatte/rinnovate in rua del Teatro Antico, prosecuzione di via Lucio Manlio Torquato e parallela di via Dino Angelini. Ma nuove strisce gialle sono in arrivo anche in corso Mazzini. Sono quelle che delimiteranno i posti (almeno sei) che il Comune ha riservato al Comando della Guarda di Finanza. Oltre venti metri “sottratti” ai residenti. Verranno compensati da qualche altra parte? Chi lo sa? La legge, come noto, non ammette ignoranza, ma alzi la mano chi conosce il simbolo (tra l’altro formato mignon) delle Fiamme Gialle disegnato nel cartello. Non solo, ma il nuovo cartelloè attaccato a quello vecchio di divieto di sosta per pulizia strade. Evvai: un rompicapo.
Non è escluso che il comando della Polizia Municipale, che ad Ascoli fa capo direttamente al sindaco, sulla falsariga delle indicazioni per la raccolta differenziata non fornisca ai residenti un vademecum su come interpretare la segnaletica. Unico rischio è che di questi tempi un pieghevole del genere ella buca delle lettere rischia di confondersi con la pubblicità elettorale pronta a inondare la città. Il colmo dei nuovi stalli di corso Mazzini è che gli operai che li disegneranno possono rischiare di infortunarsi perché a pochi centimetri c’è una delle “voragini” di corso Mazzini. Non un avvallamento, ma una buca profonda più di dieci centimetri. L’Ufficio legale del Comune, da anni, su questo fronte è sommerso di richieste di risarcimento danni da parte di cittadini che si sono fatti male, di auto, bici e scooter rimasti danneggiati.
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