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Ricostruzione da accelerare,
Ceriscioli: «Ecco gli emendamenti,
ora il Governo ascolti il territorio»

ANCONA - Le proposte di modifica presentate dal governatore e da Cesare Spuri, direttore dell'Usr regionale, in vista dell'incontro con il sottosegretario Vito Crimi: «Chiediamo deroga al Codice degli appalti». Nel pacchetto anche sanatorie edilizie, la procedura negoziata per opere pubbliche fino a 5 milioni di euro e l'autocertificazione dei tecnici, con i controlli dopo. Chiesti anche fondi statali per finanziare il Patto per lo sviluppo
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Il governatore Luca Ceriscioli ed il direttore dell’Usr, Cesare Spuri

di Martina Marinangeli

Un pacchetto di emendamenti per modificare la normativa ed imprimere l’accelerazione necessaria alla ricostruzione post sisma nelle Marche. La stretta sul governo nazionale è arrivata stamattina da palazzo Raffaello, dove il presidente della Regione Luca Ceriscioli ed il direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, Cesare Spuri, hanno presentato una serie di proposte di modifica da sottoporre al sottosegretario con delega alle aree sismiche, Vito Crimi, nel corso del prossimo incontro propedeutico alla stesura di un nuovo provvedimento sulla ricostruzione. Una corposa lista di richieste che, se accolte, potrebbero essere inserite già nel Decreto sull’area etnea.
«Si tratta di un quadro normativo che, dietro all’esperienza di questi mesi, punta a sbloccare tante situazioni che dentro la ricostruzione sono ferme – fa il punto Ceriscioli –. Governance significa soprattutto rispettare gli interlocutori che stanno sul territorio perché portatori di una competenza importante. Diciamo che sulla ricostruzione privata, soprattutto sulla leggera, va fatta una scelta molto forte in termini di semplificazione e, stessa cosa, sulla pubblica, che non può proseguire con le regole ordinarie. Abbiamo 100 persone che dovremmo assumere da un paio d’anni, ma sono bloccate per regole assurde che ci impongono di prenderle con la mobilità: il nostro portato, se ascoltato, permetterebbe di dare un fortissimo impulso alla ricostruzione». Poi la stoccata all’esecutivo giallo-verde, che colpisce di sponda anche quelli amici targati Pd degli anni precedenti: «questo governo dimostri di essere davvero del cambiamento e faccia qualcosa che non ha mai fatto nessuno, cioè ascoltare davvero i territori». 

In che cosa consiste nello specifico questo pacchetto di emendamenti da portare sui tavoli romani?
Innanzitutto, l’autocertificazione del tecnico in modo tale da far partire prima la ricostruzione e poi i controlli, misura che già da sola, secondo il governatore, imprimerebbe una forte accelerata ai processi. Tra le altre proposte, compare la sanatoria edilizia a tutti gli edifici privati danneggiati dal sisma, il contributo (60%) anche per le attività economiche che avevano stabilimenti non funzionanti alla data del sisma e, per facilitare i pagamenti, assegnare alla banca il compito di controllare la normativa anti-riciclaggio dei pagamenti. Per quanto riguarda le oltre 900 opere di ricostruzione pubblica, invece, la novità principale riguarda la proposta di introdurre la procedura negoziata per opere fino a 5 milioni di euro, ampliando anche la platea dei soggetti attuatori qualificati e comprendendo Università, Enti pubblici economici e Aziende sanitarie ed ospedaliere. «La ricostruzione pesante – punta il dito Ceriscioli – attualmente ha regole peggiori di quelle ordinarie. Un paradosso inaccettabile. Soprattutto se pensiamo che il ponte di Genova, un’opera da 200 milioni di euro, ha avuto una deroga stratosferica. Chiediamo una deroga al Codice degli Appalti, restando però comunque dentro le norme europee, con procedure negoziate per opere fino a 5 milioni». La Regione chiede anche lo sblocco dei 40 milioni di euro messi a disposizione dalla Camera dei Deputati per investimenti sul personale, il ripristino dell’intesa con le Regioni per l’approvazione delle ordinanze, la possibilità per i Comuni di assumere in deroga al regolamento sulla mobilità e lo stanziamento di fondi statali per l’attuazione del Patto per la Ricostruzione.


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