Da rapinata a rapinatrice di sale slot: patteggia una senigalliese di 23 anni. La donna era stata arrestata lo scorso dicembre dopo le indagini portate avanti dai Carabinieri attorno a una banda autrice di almeno quattro colpi ai danni delle sale slot di tutto l’hinterland di Senigallia (Ancona) avvenuti tra maggio e settembre 2018.
Nella prima rapina, non andata a segno, lei figurava come vittima. All’epoca lavorava infatti come dipendente di una sala slot di via Giordano Bruno. In quell’occasione, il colpo non era stato commesso solo perchè un impiegato aveva opposto resistenza ai tre rapinatori intervenuti con tanto di coltello e cappuccio calato sulla testa. Dopo quell’episodio, la donna avrebbe iniziato a frequentare un componente della gang, un 25enne albanese, forse non riconoscendolo come il bandito che aveva messo piede sul suo posto di lavoro.
E proprio la donna, in concorso con il fidanzato e un altro uomo, avrebbe partecipato alla rapina al Terry Bell messa a segno lo scorso 14 settembre. Lei era entrata nell’esercizio commerciale e, fingendosi cliente, si era fatta puntare un coltello alla gola da un rapinatore, inducendo il titolare della sala a consegnare alla banda 55 euro. Dopo tre mesi, la 23enne – difesa dall’avvocato Domenico Liso – è stata arrestata assieme al fidanzato e a un cubano di 27 anni. Questi ultimi due sono ai domiciliari. Altri presunti complici appartenenti alla banda sono rimasti ignoti. Questa mattina, la donna ha patteggiato un anno e mezzo, pena sospesa. Per gli altri, l’indagine non è stata ancora chiusa.
La storia riporta alla mente quanto accadde 45 anni fa. Era il 1974 quando una ventenne ricca ereditiera statunitense, Patrica Hearts, venne rapita da una banda di criminali. Poi si innamorò di uno dei suoi rapinatori, cambiò nome in Tania, si unì alla banda e iniziò anche lei a rapinare le banche.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati