di Maria Nerina Galiè
Fabio Salvi, 43 anni, laureato in Chimica e tecnologia del farmaco, dipendente alla Pfizer di Ascoli, il primo gesto eclatante come sindaco di Venarotta l’ha fatto con la sua elezione nel 2014. Ha infatti stracciato Amedeo Ciccanti, un colosso della politica picena per 842 voti a 499. E’ vero anche che Salvi giocava in casa, più dell’avversario, ed era stato già vicesindaco.
Detto questo, le prossime consultazioni elettorali. «Sì, mi ricandido -afferma con decisione Salvi- insieme all’attuale gruppo di amministratori quasi al completo. Abbiamo già abbozzato un programma elettorale che nei prossimi giorni presenteremo alla cittadinanza». Anticipa soltanto che verranno trattati temi come il sociale, l’ecologia, la sanità e i giovani, sulla scia del resto di quanto perseguito nei cinque anni che stanno volgendo al termine. Anche a Venarotta, 2.030 residenti compresi i 7 che vorrebbero passare con Roccafluvione, la ricostruzione incombe. «E’ nostra intenzione supportare i cittadini in questa fase così delicata», dice ancora il sindaco. «Nel frattempo però -aggiunge- c’è la nuova scuola da realizzare, per cui è partita la gara d’appalto su progetto di 3 milioni e 800mila euro. Altri 4 milioni sono stati stanziati per il palazzo municipale. Ci stiamo anche occupando di manutenzione stradale. Sono stati invece affidati i lavori per la sistemazione di alcuni cimiteri nelle frazioni. Il nostro Comune -continua Salvi- ha vinto un concorso indetto dal Coni, “Sport e periferie”, che ci è valso 400.000 euro per il potenziamento del campo sportivo. Mentre a breve partiranno i lavori per una seconda struttura sportiva polivalente».
Sarà il solo a correre per la poltrona di primo cittadino? «Non credo -risponde- ma ancora nessuno si è fatto avanti».
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