di Adriano Cespi
Eppur si muove. La candidatura a sindaco del centrodestra, finora bloccata da un braccio di ferro Lega-Forza Italia sulla leadership cittadina, ma, soprattutto, da guerre interne al partito di Berlusconi sul nome da portare al tavolo regionale col Carroccio e Fratelli d’Italia, sembra cominciare a fare i primi passi. Lenti, ma tuttavia importanti per la definitiva investitura dell’uomo o della donna con le più ampie possibilità di vittoria alle elezioni comunali di maggio.
CANGINI ANNUNCIA: «ECCO LA NOSTRA ROSA DI NOMI» – Annuncia il senatore azzurro Andrea Cangini, membro, insieme al coordinatore regionale, Marcello Fiori, della cabina di regia forzista per le candidature: «Entro metà settimana porteremo al tavolo di mediazione con Lega e Fratelli d’Italia il nome del nostro candidato sindaco. O meglio – precisa Cangini – visto che il collega Paolo Arrigoni (commissario regionale della Lega, ndr) ha dichiarato che verrà all’incontro con una rosa di nomi, e questo non può che farmi piacere visto che è un segnale d’apertura alla mediazione, una nostra rosa di nomi. Sulla quale poi trovare una sintesi che riesca a portarci all’individuazione del profilo più rappresentativo dell’intera coalizione». Insomma, la “giusta via di mezzo” a cui affidare la corsa all’Arengo. «Vorrei però precisare – continua Cangini – che per i 20 anni di guida amministrativa della città e per l’autorevolezza dei suoi amministratori, Forza Italia è la compagine più indicata a rappresentare il centrodestra. Ascoli, tra l’altro, è da sempre città moderata, e l’unico partito in grado di esprimere un candidato moderato, che possa incarnare al meglio i valori del popolo ascolano, è proprio Forza Italia». L’interrogativo a questo punto sorge spontaneo: Forza Italia, dopo, settimane di discussioni e veti incrociati, questo candidato unitario lo ha trovato? «Ribadisco – sottolinea Cangini – la nostra intenzione è quella di presentarci con una rosa di nomi». Quelli che da giorni sono ormai su tutte le cronache politiche cittadine. «Ritengo che i vari Piero Celani, Luigi Lattanzi, Giovanni Silvestri, Donatella Ferretti – puntualizza il senatore azzurro – siano tutti amministratori di alto profilo e di provata competenza, oltre che politici di militanza moderata. E, quindi, con le caratteristiche giuste per rappresentare il capoluogo piceno nella tornata elettorale di maggio». Nessuna novità, dunque, in casa azzurra. I nomi in lizza per un “posto al sole” sono i soliti. Tutti però appartenenti alle diverse correnti interne ed in guerra tra loro. Celani, ad esempio, non riceverà mai l’ok dall’assessore comunale, Silvestri, per via della sua candidatura alle ultime regionali bocciata proprio dall’attuale vice presidente del consiglio regionale; così come Silvestri non si tirerà mai indietro per far posto all’altro assessore comunale, Lattanzi; o ancora la Ferretti, in sintonia politica con Guido Castelli, non avrà mai il via libera da Celani, distante dalle posizioni politiche del sindaco. Insomma, una vera e propria guerra di tutti contro tutti che pone il partito di Berlusconi in una posizione di debolezza rispetto agli alleati. A tutto vantaggio della Lega, che oltre ad essere il primo partito della coalizione (15,9% alle ultime politiche del marzo 2018 contro l’11,8% di Forza Italia, senza considerare gli ultimi sondaggi nazionali che pongono il Carroccio ben oltre il 32%), dimostra unità e compattezza al suo interno.
CANDIDATURA DI FRATELLI D’ITALIA BOCCIATA – Fratelli d’Italia, invece, in questa competizione tutta ascolana è decisamente tagliata fuori. Eloquente la dichiarazione di Cangini: «Non credo che Fratelli d’Italia ad Ascoli possa pretendere una candidatura dopo averla già ottenuta a Pesaro. Tra l’altro il candidato che hanno formalizzato e cioè Marco Fioravanti, che stimo, non mi sembra abbia quel quid in più rispetto ai nostri candidati che possa convincerci a fare un passo indietro». Non solo nei confronti di Fratelli d’Italia, il senatore azzurro dice la sua anche su Andrea Antonini, papabile candidato sindaco per la Lega. «Ho già detto che Ascoli necessita di una candidatura moderata – commenta Cangini – ed Antonini, sul quale voglio essere chiaro, non ho alcuna pregiudiziale, mi sembra oggettivamente un candidato troppo spostato a destra». Nessuna bocciatura s’intende, ma «una semplice constatazione politica» come la definisce Cangini.
ARRIGONI DISEGNA IL PROFILO DEL CANDIDATO LEGHISTA – Volontà di sciogliere il nodo, tavolo regionale entro metà della prossima settimana, qualche commento di troppo sul commissario provinciale della Lega, Antonini: il commissario regionale del Carroccio non ci sta e precisa: “In Forza Italia, il mio interlocutore è e resta il coordinatore regionale Marcello Fiori – puntualizza il senatore Paolo Arrigoni -. Anche per una chiarezza di rapporti. Lo stesso Fiori che ho incontrato tre giorni fa e ho sollecitato a dirci qualcosa di concreto su Ascoli. Ebbene, sto ancora aspettando notizie su questo tavolo di confronto da convocare”. Intanto, però, Arrigoni sul suo profilo facebook ha postato, ieri sera, un commento che è un vero e proprio identikit del candidato sindaco del partito di Salvini per il capoluogo piceno. “Gli elettori di centrodestra ad Ascoli chiedono certezze – si legge nel post di Arrigoni -. La Lega offre alla città un candidato sindaco esperto, ma che allo stesso tempo si fa promotore del rinnovamento che Matteo Salvini ha impresso alla politica italiana e marchigiana”. Profilo che la base leghista ascolana in queste ore sta accostando proprio a quello del commissario provinciale, ed ex assessore comunale e provinciale, Andrea Antonini.
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