di Bruno Ferretti
Torna da avversario al “Del Duca” che per qualche anno è stato casa sua. Affronta l’Ascoli da ex con la voglia di vincere con il Pescara (il calcio non ammette sentimentalismi), ma senza veleni. Parliamo di Bepi Pillon, 63 anni, veneto di Preganziol (Treviso) l’allenatore che nel 2002 riportò trionfalmente l’Ascoli in B dopo sette anonimi campionati di serie C1. Era l’Ascoli dei “diabolici”, appellativo dato dai tifosi a quella formidabile squadra che stravinse il campionato. Un vero rullo compressore guidato da Pillon (appena giunto ad Ascoli) con capitan Fontana, Passiatore, Bruno, il futuro campione del mondo Barzagli, Di Venanzio, Di Meo, il portiere Indiveri, Tentoni, Bonfiglio, Montesanto, Manni, Monticciolo e via dicendo. Una squadra indimenticabile che fece rivivere ai tifosi le gioie e le emozioni, delle prime promozioni in A.
Pillon e tutti i calciatori furono portati in trionfo e ad Ascoli furono giorni di festa. Pillon restò in panchina anche nel successivo campionato di Serie B 2002-2003 centrando una tranquilla salvezza, poi considerò concluso il ciclo e decise di lasciare Ascoli e l’Ascoli per scelta professionale, non senza rimpianti. Successivamente fu richiamato dall’allora presidente Roberto Benigni nel corso del campionato di B 2009-2010 per sostituire l’esonerato Pane. E Pillon centrò un’altra volta l’obiettivo, salvando l’Ascoli.
In tutti questi anni ha incontrato diverse volte la sua ex squadra alla quale é rimasto molto legato. Ogni volta è stata per lui è un tuffo al cuore. Sarà così anche domenica con il Pescara, in piena corsa playoff e a caccia di punti.
Bepi Pillon con 109 gettoni è terzo nella classifica assoluta delle presenze dei tecnici sulla panchina dell’Ascoli (99 in campionato, 8 in Coppa Italia e 2 nella Supercoppa di C1). Il terzo gradino del podio è suo, dietro Carlo Mazzone (primo per distacco con 370 panchine, fra campionati di C, B, A e Coppe varie in diversi periodi) e Massimo Silva (156 presenze di cui 87 in tandem con Marco Giampaolo in serie B e A.
Questo terzo posto per Pillon è un dato significativo, che spiega il forte legame con la città di Ascoli e la squadra bianconera. E spiega perché a distanza di tanti anni continua ad essere ricordato con particolare simpatia dalla maggior parte dei tifosi ascolani. Da un anno allena il Pescara e sta facendo di tutto per riportarlo in A, ma non può certo dimenticare Ascoli e le grandi passioni vissute in bianconeroa. Per lui è in arrivo un domenica particolare, speciale. Una domenica dalle forti emozioni.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati