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Respinto il ricorso del Palermo
In B partono playoff e playout,
ma le sorprese non sono finite

SERIE B - Fissato per giovedì 23 maggio il processo di appello: che succederà se la società siciliana verrà assolta? La giustizia sportiva andrebbe riformata e... via tutti per evitare conflitti di interesse
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Mauro Balata, presidente Lega B

di Bruno Ferretti

La Corte Federale d’Appello ha respinto il ricorso del Palermo che chiedeva la sospensione dei playoff di Serie B che prendono il via con le partite (uniche) dei quarti di finale Spezia-Cittadella (stasera venerdì 17 maggio ore 21) e Verona-Perugia (domani ssbato 18 maggio ore 21). Le due vincenti se la vedranno poi nelle semifinali contro Benevento e Pescara, nel frattempo avanzate rispettivamente al terzo e quarto posto dopo la retrocessione in Serie C del Palermo. Non si disputeranno, invece, i  playout (l’andata Salernitana-Venezia era fissata per domenica 19 maggio alle ore 18) come stabilito dalla Lega B che ha reso immediatamente esecutivo il provvedimento del Tribunale Federale Nazionale.

Gabriele Gravina, presidente Figc

L’udienza di secondo grado del processo, considerata l’urgenza, è stata fissata per giovedì 23 maggio. In questa sede il Palermo si giocherà le ultime carte nel tentativo di ribaltare la sentenza di condanna del primo grado. La società siciliana ha allestito un pool di avvocati di primo livello, tutti esperti di diritto sportivo.

Un dubbio, inevitabile, sorge spontaneo. Che succederà se in appello il Palermo verrà assolto e nel frattempo si sono giocate le prime partite playoff? Nella griglia degli spareggi-promozione, al posto dei siciliani è entrato il Perugia che aveva chiuso la regular season al nono posto. Presidente degli umbri è Santopadre, membro del direttivo di Lega come Sebastiani (presidente del Pescara), Vigorito (presidente del Benevento) e Mezzaroma (comproprietario della Salernitana insieme a Lotito della Lazio). Ovvero tutte società che beneficiano della retrocessione del Palermo, condannato per responsabilità diretta in reati amministrativi commessi negli anni passati (dal 2014 al 2018) durante la proprietà Zamparini. Conflitto di interessi? Difficile escluderlo.

La giustizia sportiva continua a fare acqua da tutte le parti e andrebbe riformata. Così come andrebbero sostituiti i direttivi delle varie Leghe con gente nuova, credibile, e soprattutto non legata alle singole società sportive onde evitare ogni conflitto di interesse. Così non va, e c’è bisogno, insomma, di una rivoluzione totale del sistema. Ma nessuno ha interesse a farlo nel timore di perdere privilegi, vantaggi e… poltrone.


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